Quarantena e isolamento fiduciario: si passa da 14 a 10 giorni. Le novità nella circolare del Ministero della Salute.
COVID-19: dopo un periodo di riflessione sembra che anche l’Italia abbia deciso di ridurre la durata della quarantena portandola a 10 giorni rispetto alle due settimane attuali. Lo stesso dovrebbe valere per l’isolamento fiduciario dei positivi, sia se sintomatici che non.
Per quarantena si intende quel periodo in cui la persona sana che è stata a contatto stretto con un positivo al coronavirus non può uscire di casa; oggi la durata della quarantena in Italia è di 14 giorni (successivi alla data in cui c’è stato l’ultimo contatto), in quanto questo è - secondo gli esperti - il periodo massimo di incubazione della malattia.
Obiettivo della quarantena è di monitorare i sintomi così da assicurare l’identificazione precoce dei casi; per questo motivo si tratta di uno strumento molto importante ma su cui occorre fare qualche riflessione.
Diversi Stati, infatti, hanno deciso di diminuire la durata della quarantena per ridurre i costi sociali ed economici; la Francia, ad esempio, l’ha dimezzata portandola a 7 giorni, mentre la Germania si è fermata a 10. D’altronde, dopo i primi cinque giorni la carica virale diminuisce sensibilmente, quindi dopo una settimana i rischi che il soggetto possa contagiare altre persone sono molto limitati.
Anche l’Italia nelle scorse settimane aveva preso coscienza della possibilità di ridurre la durata della quarantena, tuttavia dopo che il Comitato tecnico scientifico ha consultato l’OMS riguardo a questa opportunità è stato deciso di mantenere invariata la durata della quarantena. Anche alla luce del fatto che riducendo la durata si arriva a perdere circa il 10% dei casi accertati e sappiamo quanto è importante, almeno in questa fase, individuare quanti più contagiati possibile così da effettuare un tracciamento.
Tuttavia, sembra che questa volta il Governo abbia deciso di seguire l’esempio degli altri Paesi europei, provvedendo a ridurre la durata della quarantena già da questa settimana.
E la novità dovrebbe valere anche per i pazienti positivi al COVID-19, per i quali l’isolamento fiduciario base sarà di 10 giorni (sempre che nel frattempo risulti negativo al tampone).
Scatta la riduzione della quarantena
Tramite la Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020, che recepisce le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, il Governo va a ridurre la durata della quarantena così da evitare che i casi sospetti debbano restare a casa per due settimane prima di potersi sottoporre al tampone con cui si accerta la negatività, come fatto già da Francia e Germania. Questa viene fissata a 10 giorni dall’ultimo contatto con la persona positiva, e al termine di questo periodo basterà un solo tampone per poter tornare ad uscire liberamente.
Di seguito il pdf della circolare in oggetto:
Quarantena e isolamento: cosa cambia
Ma vediamo nel dettaglio come cambia la durata della quarantena, e nel contempo anche dell’isolamento fiduciario, a seconda dei casi.
- Caso positivo asintomatico: isolamento di 10 giorni e tampone molecolare unico a fine quarantena;
- Caso positivo sintomatico: isolamento di almeno 10 giorni, di cui tre devono essere in completa assenza di sintomi. Tampone molecolare unico alla fine della quarantena;
- Caso positivo asintomatico che non si negativizza dopo 21 giorni: almeno 21 giorni di isolamento, con riscontro di positività al test molecolare effettuato al decimo e diciassettesimo giorno. Al 21° giorno l’isolamento si interrompe in ogni caso poiché le evidenze disponibili non documentano alcun caso di presenza di virus competente per la replicazione;
- Caso di persona che è entrata in contatto con positivo: 10 giorni dall’ultimo contatto, tampone alla fine del periodo di quarantena.
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