Questa famosa azienda italiana è stata comprata dai cinesi

Violetta Silvestri

16/04/2025

Il celebre marchio italiano della Moka sta per essere acquisito dai cinesi: tutti i dettagli della compravendita dell’azienda famosa nel mondo per il caffè.

Questa famosa azienda italiana è stata comprata dai cinesi

Lo storico brand Bialetti, simbolo del caffè e del Made in Italy, inaugura una nuova fase all’insegna della Cina.

Nello specifico, Nuo Capital, lussemburghese ma facente capo al cinese Stephen Cheng, ha sottoscritto un contratto di compravendita dell’azienda italiana per acquistare il 78,567% delle sue azioni.

L’iconico “omino coi baffi” che ha reso riconoscibile in tutto il mondo l’eccellenza italiana della Moka finisce, quindi, in nuove mani direttamente legate alla Cina. L’operazione, che si concluderà con il lancio dell’OPA e il delisting dalla Borsa di Milano, rientra nel piano di rifinanziamento dell’indebitamento dell’azienda italiana.

Nei risultati finanziari del 2024, infatti, si legge che alla fine dello scorso anno l’indebitamento netto ammontava a 114,56 milioni di euro, in aumento rispetto ai 108,09 milioni di inizio 2024. Il patrimonio netto del gruppo ha mostrato un risultato negativo per 20 milioni di euro.

Francesco Ranzoni, Presidente del Consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie S.p.A., ha dichiarato sulla sottoscrizione della compravendita da parte di Nuo Capital che si tratta di una “leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri”. Cosa prevede l’acquisto cinese della nota azienda italiana? I dettagli.

I cinesi comprano Bialetti, icona del Made in Italy

Come si legge nella nota ufficiale del gruppo, Nuo Capital ha sottoscritto un primo accordo con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per acquistare il 59,002% delle azioni, per un corrispettivo di 47.334.000.

Il secondo contratto di compravendita di Nuo Capital è stato sottoscritto con Sculptor Ristretto Investment e prevede l’acquisto di circa il 19,565% delle azioni, corrispondenti a un totale di 5.731.000 euro.

Il documento pubblicato da Bialetti, quindi, specifica che:

“I contratti di compravendita prevedono pertanto che Nuo Octagon, anche tramite altra società direttamente o indirettamente controllata e designata dalla stessa quale acquirente, acquisti dai venditori una partecipazione complessiva del 78,567% del capitale sociale di Bialetti.”

Entro fine giugno 2025 ci sarà il closing, per poi procedere con l’OPA su tutte le azioni di Bialetti quotate nella Borsa di Milano. Il corrispettivo non sarà inferiore a 0,467 euro per azione. L’ultimo step dell’operazione sarà il delisting.

La storica Moka famosa nel mondo, quindi, inaugura un nuovo percorso “meno” italiano. Come sottolineato da Egidio Cozzi, Amministratore Delegato di Bialetti Industrie S.p.A: “Con l’ingresso di NUO si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l’eccellenza del Made in Italy”.

Soddisfazione da parte di Tommaso Paoli, CEO di NUO, secondo il quale questa mossa su Bialetti si propone come una sfida molto importante, in continuazione con la strategia aziendale che “dal 2016 [ha investito] oltre 400 milioni di euro di capitali privati nel made in Italy, in aziende che oggi possono contare su nuovi modelli organizzativi e gestionali, sempre più aperte ai mercati internazionali, mantenendo indipendenza e identità proprie.”

Dall’invenzione della rivoluzionaria Moka Express nel lontano 1933 a oggi sono passati decenni, durante i quali Bialetti è rimasto un marchio riconoscibile dell’italianità. Tuttavia, oggi paga un utile netto 2024 ancora negativo, in perdita per 1,11 milioni di euro a causa soprattutto del livello di debito. I ricavi a 149,51 milioni di euro, +5,9% rispetto ai 141,22 milioni dell’anno precedente, sono però un segnale positivo per la ripresa, così come il margine operativo lordo normalizzato passato da 19,23 milioni a 23,08 milioni di euro (+20%).

Il rilancio è ora in mano alla strategia di Nuo Capital, legata al magnate di Hong Kong Stephen Cheng.

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