Questa famosa casa automobilistica statunitense trattiene gli stipendi dei dipendenti malati

Alessandro Nuzzo

14 Marzo 2025 - 22:41

Il sindacato IG Metall ha denunciato la strana abitudine nello stabilimento Tesla di Berlino.

Questa famosa casa automobilistica statunitense trattiene gli stipendi dei dipendenti malati

I dipendenti Tesla occupati nello stabilimento di Berlino, l’unico in Europa del colosso dell’elettrico guidato dal miliardario Elon Musk, riceverebbero trattenute sullo stipendio in caso di certificati di malattia.

A denunciarlo è stato il sindacato tedesco IG Metall che ha reso noto il clima negativo che si respira nella mega fabbrica che occupa 11.000 dipendenti. Secondo il sindacato, l’azienda metterebbe in discussione retroattivamente i certificati di malattia dei dipendenti chiedendo loro di rivelare le loro diagnosi rinunciando alla riservatezza medica. Inoltre i dirigenti Tesla farebbero visita senza preavviso a casa dei dipendenti in malattia.

In alcuni casi lo stipendio viene trattenuto senza tener conto delle soglie di pignoramento e il datore di lavoro mette sotto pressione i dipendenti incoraggiandoli a firmare un accordo di risoluzione consensuale senza lasciare alcun periodo di riflessione.

Secondo il sindacato nello stabilimento di Berlino, i dipendenti Tesla ricorrerebbero alla protezione legale 21 volte più spesso rispetto alla media. Interpellata, l’azienda ha parlato in realtà di una dozzina di casi al mese.

Il responsabile regionale di IG Metall ha invitato Tesla a porre immediatamente fine alla pratica che considera poco seria, disumana e controproducente. «Non combattiamo l’elevato assenteismo esercitando pressione sui dipendenti, ma migliorando le condizioni di lavoro», ha detto Dirk Schulze, responsabile regionale di IG Metall.

Un dirigente Tesla ha parlato di livelli di assenteismo nello stabilimento tedesco del 17%. Questo ha costretto i vertici a ricorrere ad alcune strategie come la visita a casa dei dipendenti senza preavviso e, probabilmente anche tramite il mettere in discussione i certificati di malattia presentati. In questo modo, secondo un dirigente, il tasso di assenteismo è sceso al 9%.

Il problema però è che il benessere dei dipendenti è messo a dura prova perché i lavoratori si sentirebbero sotto pressione in un clima di costante tensione.

Tesla in crisi? Vendite in forte calo

La tensione nasce in un periodo non positivo per Tesla con le vendite che sono calate a picco sia in Cina, primo mercato al mondo nel settore elettrico e in Europa. In Cina, Tesla ha perso costantemente quote di mercato fino allo scorso febbraio quando le vendite sono crollate del 49% rispetto all’anno precedente. L’azienda americana paga la concorrenza di BYD che sta guadagnando man mano sempre più quote di mercato e ora è al 15%. Oggi Tesla non arriva al 5% di quota di mercato in Cina.

La situazione non va meglio in Europa. Le vendite in Germania a febbraio hanno segnato un allarmante -76%, a sole 1.429 auto, -45% in Francia e -54% in Italia. Tesla ha ottenuto poi valutazioni negative sulla sicurezza in Danimarca e sull’affidabilità in Germania. In particolare, la Model 3 è stata sottoposta a test che hanno evidenziato problemi riguardanti sterzo, luci, freni e sospensioni, sollevando preoccupazioni sulla qualità e sulla sicurezza del veicolo.

Tesla sta affrontando difficoltà anche sul fronte finanziario: a inizio settimana, il titolo ha aperto le contrattazioni a Wall Street in forte calo, registrando una flessione superiore al 15% nel corso della seduta, il peggior risultato dal 2020. Dall’inizio dell’anno, la perdita ha raggiunto quasi il 45%, con una capitalizzazione di mercato ridotta di oltre 130 miliardi di dollari.

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