Questo è l’importo che puoi regalare ogni settimana a figli e nipoti senza rischiare nulla

Patrizia Del Pidio

8 Giugno 2024 - 15:45

Quando per la paghetta settimanale ai figli si fa bonifico ricorrente, a cosa bisogna fare particolare attenzione per non rischiare nulla?

Questo è l’importo che puoi regalare ogni settimana a figli e nipoti senza rischiare nulla

La paghetta settimanale che si dà a figli o nipoti può finire sotto la lente di ingrandimento del Fisco e portare a un accertamento o a qualche altro rischio? Ci sono importi che non possono, per legge, essere superati nei regali ai figli? Quasi ogni genitore si è trovato alle prese con la paghetta settimanale dei figli, un modo per rendere i bambini e gli adolescenti più autonomi economicamente che ha anche un chiaro valore pedagogico.

Uno dei principali gruppi bancari, proprio sulla paghetta, ha effettuato uno studio da cui è emerso che coloro che hanno ricevuto piccole somme di denaro settimanali da bambini, da adulti sono molto più bravi nel gestire le proprie finanze a lungo termine.

Con le nuove tecnologie, però, la paghetta dei figli si è evoluta passando dalle banconote al digitale. Satispay, carte ricaricabili per minori, fino ad arrivare, dopo il compimento dei 18 anni ad avere un conto corrente proprio sul quale i genitori bonificano le somme settimanali che, poi, il giovane gestisce in autonomia.

Il passaggio al digitale, però, ha reso anche la paghetta dei figli tracciabile per il Fisco. Questo può esporre al rischio di accertamenti fiscali?

La paghetta ai figli ha un limite di importo?

Finché i figli sono piccoli la paghetta è solo un gesto simbolico per insegnare la gestione del denaro. Per i più piccini si parla di pochi spiccioli, ma man mano che i figli crescono l’importo aumenta insieme alle esigenze dell’adolescente. Le prime uscite serali con gli amici, la benzina del motorino prima e della macchina poi, la cena fuori con la fidanzata. I figli studiano e, quindi, tempo per lavorare non ne hanno: devono essere i genitori a finanziare gli svaghi insegnando al tempo stesso alla prole la gestione del denaro.

Come abbiamo visto, quindi, crescendo i bisogni dei figli aumentano e, di fatto, anche l’importo settimanale che i genitori versano. A questo punto bisogna fare attenzione al denaro che si trasferisce perché, sommandolo insieme, in un anno potrebbero assumere un importo cospicuo che fa uscire la «regalia» dal modico valore. In questo caso va a configurarsi una donazione vera e propria con la necessità di un atto pubblico(e un notaio) .

Una paghetta troppo alta a che rischio espone?

Finché la paghetta settimanale era cartacea (o in monete per i più piccini) grossi problemi non ce n’erano e rimaneva una questione nel perimetro del rapporto genitori/figli. Con l’avvento della moneta digitale, da quando, quindi, i ragazzi preferiscono il bonifico, bisogna fare un po’ più attenzione

Nei bonifici tra parenti non esiste un limite che non si debba superare imposto dalla legge. Un genitore potrebbe regalare al figlio anche decine di migliaia di euro senza per questo infrangere la legge. Supponiamo, però, che un figlio parsimonioso lasci da parte ogni singola paghetta sul proprio conto corrente per arrivare, qualche anno dopo, quando già lavora ed è indipendente, a comperare una macchina costosa. Come giustificherà la provenienza della somma?

Ovviamente è dimostrabile che ci sono bonifici ricorrenti nel corso degli anni da parte dei genitori, ma è sempre meglio giustificare questi movimenti di denaro con la giusta causale. Anche perché, ovviamente, a un figlio studente universitario non si può certo dare una paghetta settimanale per i propri svaghi simile a quella che gli si dava da bambino.

In questo caso basterà a ogni bonifico apporre la causale “paghetta settimanale”, “mensile per spese personali”. Finché il figlio risulta a carico, in ogni caso, non ci sono grossi problemi perché, ovviamente, a mantenerlo sono i genitori. Cosa accade se la paghetta settimanale ha importi molto elevati? Bisogna fare attenzione che la donazione annuale (la somma di tutti i bonifici) mantenga sempre il “modico valore” (non impoverisca chi dona e non arricchisca chi riceve). Ovviamente una donazione annuale di un paio di migliaia di euro rientra nel modico valore, ma se la donazione a livello annuale diventa importante e i genitori hanno entrate limitate, potrebbe essere richiesto l’atto pubblico di donazione.

Questa è l’unica cosa a cui fare veramente attenzione quando si versa la paghetta settimanale ai figli utilizzando il bonifico: questa forma di trasferimento di denaro, infatti, essendo tracciabile è conosciuta dal Fisco. Se le autorità fiscali prendono sotto esame il caso di donazioni abitudinarie dall’importo eccessivo i problemi potrebbero non finire con il bisogno di un atto di donazione. Le somme che un genitore regala a un figlio (sono in ogni caso donazioni) anche se non dichiarate possono influire, dopo la morte del donante, sulla successione perché sono dichiarabili anche dopo che il genitore è morto (senza prescrizione). Se un figlio, quindi, tramite donazioni abituali effettuate a una precisa cadenza temporale, ha ricevuto una cospicua somma di denaro, gli altri figli potrebbero inserire questa somma nella successione andando a ridurre l’eredità spettante. Proprio andando a dichiarare con la giusta causale queste somme, si possono evitare questi rischi.

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