Questo marchio di auto non venderà più negli Stati Uniti

Alessandro Nuzzo

7 Aprile 2025 - 22:47

Una delle maggiori case automobilistiche britanniche ha deciso: ad aprile niente esportazioni negli Stati Uniti.

Questo marchio di auto non venderà più negli Stati Uniti

Lo scenario economico attuale è fortemente condizionato dalla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre dazi a oltre 100 paesi e a un’enorme varietà di merci. Tra i settori più colpiti figura l’automotive, con le case automobilistiche straniere costrette a pagare dazi del 25% per esportare le proprie vetture negli Usa. Una misura che rischia di cambiare radicalmente gli equilibri commerciali globali.

Ecco quindi che i grandi gruppi automobilistici con interessi negli Stati Uniti stanno valutando come muoversi: aumentare i prezzi delle auto in America, aprire stabilimenti oltreoceano per aggirare i dazi oppure prendere decisioni drastiche, come abbandonare quel mercato? Al momento, una delle principali case britanniche ha già fatto la sua scelta: stop alle esportazioni negli Usa per tutto aprile.

Jaguar Land Rover stoppa le esportazioni negli Stati Uniti

Parliamo di Jaguar Land Rover, che ha deciso di sospendere le spedizioni verso gli Stati Uniti per l’intero mese di aprile. La decisione è una risposta diretta ai dazi del 25% imposti dall’amministrazione Trump.

«Gli Stati Uniti rappresentano un mercato fondamentale per i marchi di lusso di JLR. Mentre lavoriamo per adeguarci ai nuovi accordi commerciali con i nostri partner, abbiamo deciso alcune azioni a breve termine, tra cui una pausa delle spedizioni ad aprile, mentre definiamo i nostri piani futuri», ha comunicato l’azienda in una nota ufficiale.

Gli analisti ritengono probabile che anche altre aziende britanniche seguiranno la stessa strada, poiché l’aumento dei dazi aggrava una situazione già complessa, con la domanda interna in calo e la necessità di riconvertire gli impianti verso i veicoli elettrici.

Il mercato auto del Regno Unito è in sofferenza da mesi. Lo scorso anno ha registrato un calo del 13,9%, con appena 779.584 veicoli prodotti. Di questi, il 77% era destinato all’export. Questo dato dimostra quanto il settore britannico dipenda dall’estero, con gli Usa tra i mercati più importanti. I dazi al 25% colpiscono duramente un comparto già in crisi. Da qui la scelta di sospendere temporaneamente le spedizioni per valutare come agire in un contesto sempre più instabile.

Come stanno reagendo gli altri marchi

Ma non sono solo le aziende britanniche a prendere provvedimenti: anche altri grandi marchi stanno reagendo. Audi, molto attiva in America ma senza produzione locale, ha annunciato il congelamento delle spedizioni dal 2 aprile, senza data di ripresa. Le scorte di Audi negli Usa - circa 37.000 veicoli - basteranno per circa due mesi, periodo utile per elaborare una strategia a medio-lungo termine.

BMW ha dichiarato che assorbirà i dazi fino al 1° maggio, ma non ha ancora chiarito i piani futuri. Mercedes-Benz valuta lo stop alle importazioni, mentre Volkswagen ha sospeso le spedizioni ferroviarie dal Messico, mantenendo però quelle via mare dall’Europa.

Stellantis, invece, ha scelto di rafforzare la propria presenza negli Usa aumentando la produzione negli impianti già attivi e costruendo nuovi stabilimenti sul suolo americano. Una mossa che potrebbe rivelarsi vincente nel lungo periodo, riducendo la dipendenza dall’importazione e rendendo l’azienda più resiliente a future misure protezionistiche.

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