Rating Italia, ecco cosa ha deciso Standard & Poor’s

Luna Luciano

20 Aprile 2024 - 00:26

La Standard & Poor’s conferma il rating BBB per l’Italia con outlook stabile. Non vi sono segni di peggioramento o miglioramento. Ecco cosa significata per il Paese.

Rating Italia, ecco cosa ha deciso Standard & Poor’s

L’Italia rimane ferma al rating BBB. Il verdetto di Standard & Poor’s, una delle agenzie di rating più influenti al mondo, sull’Italia conferma il rating assegnato lo scorso anno con un outlook stabile.

È questo il quadro che è emerso dalle tabelle pubblicate sul sito dell’agenzia. Un quadro quindi che non segnala una crescita o un miglioramento per la nostra Penisola, ma nemmeno un peggioramento.

Intanto il Fondo monetario internazionale (Fmi) invita l’Italia ad agire sul debito. Eppure, non a tutti è chiaro che cosa indichi la valutazione dell’agenzia statunitense. Ecco cosa significa e le soluzioni offerte dal Fmi.

Standard & Poor’s, rating Italia BBB: ecco cosa significa

Il verdetto dell’agenzia statunitense Standard & Poor’s è sempre molto atteso, in quanto rappresenta una sorta di “voto” o valutazione alla gestione economica di ogni Paese. Una valutazione che, ovviamente, influenza gli investitori. Stando all’indice azionario statunitense, l’Italia si sarebbe aggiudicata una BBB che equivale a una sorta di sufficienza per gli investitori.

Se l’Italia avesse ottenuto invece un voto appena più basso (BB) sarebbe stata sconsigliata come Paese in cui poter investire c on un certo grado di sicurezza. Eppure il debito italiano resta alto e c’è chi come il Fondo monetario internazionale che ha deciso di intervenire a riguardo esortando il Governo.

Rating BBB per Italia, FMI: “Si agisca subito sul debito”

In merito alla situazione economica italiana, dopo la valutazione di Standard & Poor’s, è intervenuto anche il Fondo monetario internazionale che ha suggerito di “sfoltire” i numerosi provvedimenti su detrazioni, bonus e aiuti anti-inflazione con un’ “azione rapida”. Come scrive anche Tgcom 24, il quadro non è roseo:

Numeri meno benevoli delle stime del Def, col Fmi che prevede uno 0,7% di crescita quest’anno e il prossimo (contro circa l’1% del Documento), e un debito diretto al 140,4% già nel 2025 (nel quadro tendenziale del Def il debito resta sempre sotto il 140%).

Il Fmi inoltre ha esortato il Governo Meloni a maggiori «sforzi di bilancio». Infatti, secondo gli economisti del Fondo, espandendo l’orizzonte temporale al 2026, si stima una crescita di appena lo +0,2%. Un aumento che smentirebbe quella retorica che ha visto come “potenziale” la crescita dell’Italia, riflesso della politica di bilancio - con la spinta europea del Next Generation Eu - che ha giocato un ruolo fondamentale nel rilanciare gli investimenti.

Una spinta che è però destinata a esaurirsi nel 2026, causando un’impennata del debito fra due anni al 142,6% del Pil. Stando ad Alfred Kammer, direttore del dipartimento Europa, per un “aggiustamento credibile” del debito sarebbe necessario intervenire sugli sgravi fiscalimolti dei quali inefficienti”, come il superbonus; si dovrebbero eliminare “scappatoie dal fisco”.

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