Nella Legge di bilancio 2023 anche un nuova ravvedimento speciale che si affianca a quello operoso. Vediamo come funziona e per quali violazioni si può applicare.
La Legge di Bilancio 2023, insieme alla definizione agevolata e allo stralcio delle cartelle esattoriali, introduce un altro strumento agevolativo per sanare eventuali violazioni: il ravvedimento speciale. Si tratta di una deroga al ravvedimento operoso ordinario che permette al contribuente consapevole di aver commesso delle irregolarità, di sanarle prima che gli vengano contestate.
In caso di, ad esempio, dichiarazioni infedeli, omessa fatturazione, dichiarazioni con errori o altre violazioni vi è la possibilità di pagare imposta omessa applicando interessi e sanzioni minori. Il vantaggio che offre il ravvedimento speciale, rispetto a quello operoso, è un taglio ulteriore a sanzioni e interessi.
Vediamo come funziona il ravvedimento speciale, chi può utilizzarlo e come può essere applicato.
Ravvedimento speciale nella Legge di bilancio 2023
La prima cosa da dire sul ravvedimento speciale è che, a differenza di quello operoso, può essere utilizzato solo quando la violazione riguarda una dichiarazione che è stata presentata validamente. Di fatto, quindi, non può essere utilizzato in tutti i casi di omessa dichiarazione, sia essa dei redditi o Iva. Questa tipologia di violazione non può essere sanata con il nuovo ravvedimento.
Quali violazioni possono essere oggetto di sanatoria con ravvedimento speciale allora? Il ravvedimento speciale si applica a tutte le violazioni che riguardano i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, con l’esclusione di quelle che emergono dai controlli automatizzati. Queste ultime, infatti, rientrano nella definizione agevolata e, quindi, sono escluse dal ravvedimento speciale.
Possono essere sanate con il nuovo ravvedimento 2023 le dichiarazioni relative al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti. La violazione, non ancora contestata, può essere sanata pagando imposta omessa, interessi e sanzioni ridotte in misura pari a 1/18 di quelle previste dalla Legge.
In cosa si differenzia dal ravvedimento operoso?
Quando si sana una violazione con il ravvedimento operoso è necessario pagare il dovuto in un’unica soluzione. Con il ravvedimento speciale il versamento, a scelta del contribuente, può essere effettuato:
- o in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2023;
- o in 8 rate di pari importo a cadenza trimestrale, ma in questo caso ad ogni rata va aggiunto l’interesse annuo del 2%.
La scadenza delle rate, se si sceglie il pagamento rateale, è fissata al 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre, 30 dicembre.
Come per il ravvedimento operoso, però, anche quello speciale preclude l’accesso se alla data del primo (o unico) versamento la violazione è stata contestata. In questo caso, però, il contribuente potrebbe avvalersi dell’adesione alla definizione agevolata.
Adesione al ravvedimento speciale e decadenza
L’adesione al ravvedimento speciale si perfeziona con il versamento della rata del 31 marzo 2023 (prima o unica). Ma cosa accade se si manca il pagamento di una rata successiva alla prima? Se una rata successiva alla prima non viene pagata entro la scadenza di quella successiva comporta la decadenza del beneficio con e l’iscrizione al ruolo degli importi ancora da pagare sui quali saranno applicate sanzioni del 30% ed interessi per ritardata iscrizione a ruolo dal 31 marzo 2023.
L’eventuale cartella di pagamento, per decadenza, è notificata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo alla fuoriuscita dal ravvedimento speciale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA