Recessione o Cina: cosa guiderà l’economia globale?

Violetta Silvestri

14 Gennaio 2023 - 16:03

L’economia globale cerca elementi che potranno guidarla in questo 2023: la recessione ci sarà? Quale ruolo avrà la Cina? Alcune risposte arrivano dai dati economici della settimana scorsa.

Recessione o Cina: cosa guiderà l’economia globale?

Cosa succederà all’economia globale nel 2023?

Sono due i temi - e i dubbi - che incombono in questo inizio anno: la recessione colpirà le grandi potenze e la Cina riuscirà a riprendere la sua crescita dopo l’ennesima ondata Covid, trascinando il commercio mondiale?

Risposte certe non ci sono ancora, ma analizzando quanto accaduto in questa settimana ormai terminata, si possono trarre alcune conclusioni.

Gli economisti, da Wall Street alla Banca mondiale, sono sempre più convinti che la maggior parte del mondo sarà in recessione quest’anno in un contesto di inflazione vischiosa e tassi di interesse più elevati. Tuttavia, le aspettative sull’Europa sono in miglioramento. E la Cina? La sua riapertura spinge le materie prime, mentre il commercio con la Russia evidenza interessanti segnali.

Quale recessione ci sarà nel mondo?

Il Pil globale aumenterà probabilmente dell’1,7% quest’anno, circa la metà del ritmo previsto a giugno, secondo l’istituto di credito con sede a Washington. Sarebbe la terza peggiore performance negli ultimi tre decenni circa, dopo le contrazioni del 2009 e del 2020.

Bloomberg Economics prevede una crescita mondiale del 2,4% per il 2023. Escludendo gli anni di crisi del 2009 e del 2020, si tratta del tasso più basso dal 1993.

Nello specifico, la Banca mondiale ha tagliato le sue previsioni di crescita per la maggior parte dei Paesi e delle regioni e ha avvertito che nuovi shock avversi potrebbero far precipitare l’economia globale in una recessione. La banca, che ha anche diminuito le sue stime di crescita per il 2024, ha affermato che l’inflazione persistente e i tassi di interesse più elevati sono tra le ragioni principali.

Dopo gli shock del 2022, quest’anno una recessione per gran parte del mondo sembra una scommessa già vinta. In realtà, finora le due maggiori economie europee hanno sorpreso al rialzo, poiché i consumatori hanno sostenuto lo slancio del Pil di fine anno nel Regno Unito e in Germania. E Goldman Sachs ha affermato di prevedere un tasso di crescita dello 0,6% per l’area dell’euro nel 2023. In precedenza, avevano previsto una contrazione economica dello 0,1% per la regione.

Niente più recessione? Forse è presto per esserne certi, considerando che il vecchio continente vacilla per la questione energia. Tuttavia, i prezzi più bassi del gas naturale e la riapertura della Cina supportano la proiezione più promettente secondo gli analisti.

Il fattore Cina sempre più determinante

In settimana, il prezzo del petrolio si è riacceso. Molto dipende dal dragone. Si prevede che il consumo di petrolio cinese raggiungerà un record quest’anno, poiché il più grande importatore mondiale si lascerà alle spalle le chiusure per il Covid, rafforzando le prospettive della domanda globale e favorendo i prezzi.

I rialzisti del petrolio hanno costruito gran parte delle loro prospettive sulla crescita della domanda cinese, con Jeffrey Currie di Goldman Sachs che ha affermato che il greggio è il “miglior gioco da intraprendere con la riapertura della Cina”.

Intanto, un altro dato è stato interessante e può dare indicazioni sul futuro. Il deficit commerciale della Cina con la Russia ha raggiunto la cifra record di 38 miliardi di dollari l’anno scorso, quando i prezzi globali dell’energia sono aumentati in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina.

La seconda economia più grande del mondo ha acquistato merci dalla Russia per un valore di 114,1 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 44% rispetto all’anno precedente.

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