Recovery Fund: l’Austria non si fida dell’Italia. Bene le riforme annunciate, ma in passato non hanno avuto il successo sperato
Ancora Recovery Fund al centro del dibattito italiano e internazionale.
A riaccendere le discussioni sul tema sono state le ultime dichiarazioni del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, emerse nel corso di un’intervista rilasciata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung dove non sono mancati i riferimenti al Belpaese.
Recovery Fund: cosa pensa davvero l’Austria dell’Italia
Nel corso dell’intervista il leader austriaco ha elogiato il programma di riforme annunciato dall’Italia, calcando in particolar modo su alcuni aspetti specifici tra cui:
- riduzione della burocrazia;
- lotta all’evasione fiscale;
- creazione di sistemi economici più competitivi.
Allo stesso tempo però Kurz ha ricordato come in passato le riforme programmate dall’Italia non abbiano dato i risultati sperati e lo ha fatto, si noti, senza troppi giri di parole.
“Ovviamente siamo interessanti ad uno sviluppo positivo del nostro Paese vicino. Ma sono proprio i vicini quelli che conosciamo bene.”
L’Italia, uno dei Paesi più interessati al Recovery Fund, sta ancora lottando con numerose problematiche, da quelle riguardanti l’economia sommersa a quelle inerenti le pensioni e il mercato del lavoro, per dirla con le stesse parole dell’austriaco.
Per questo, ha continuato, sarebbe poco intelligente fare finta di niente e non chiedere a Roma come intende spendere i soldi dell’Unione europea.
“Se noi vogliamo spendere 750 miliardi dobbiamo chiederci: chi dovrebbe pagare, chi dovrebbe riceverli, e per cosa dovrebbero essere spesi? Il contrario sarebbe negligente.”
Le discussioni sul Recovery Fund verranno ufficializzate nel Consiglio UE del 17 e 18 luglio. Sarà lì che i 27 parleranno faccia a faccia di come finanziare il recupero economico del Vecchio Continente. I contrasti, come ormai evidente, non mancheranno, soprattutto tra frugali del Nord ed economie del Sud.
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