Carlo Cottarelli a Money.it: “Ecco la ricetta per l’economia italiana”

Mario D’Angelo

04/12/2020

La strada delle riforme del Recovery Fund è già tracciata: la differenza la farà la gestione da parte del Governo Conte. Ecco cosa dovrebbe fare quest’ultimo, secondo Carlo Cottarelli

Carlo Cottarelli a Money.it: “Ecco la ricetta per l’economia italiana”

Al netto di prolungati stalli a livello europeo, stanno per arrivare in Italia un mucchio di soldi per sostenere l’economia alle prese con la peggiore crisi dal secondo dopoguerra. La strada per le riforme è paventata dai vincoli del Recovery Fund, quindi non c’è molta scelta su dove indirizzare i fondi, ha precisato il professor Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici, a Money.it.

Il problema, semmai, sta nel modo in cui questi soldi verranno gestiti. È qui, secondo il professore, che si farà la differenza fra la svolta dell’Italia e il punto di non ritorno per la sua economia. Ecco la ricetta di Cottarelli per la ripresa italiana.

Cottarelli, politiche di sostegno sono molti forti

Tutte le misure approvate finora dal Governo italiano sono giuste, necessarie, ha precisato il professor Cottarelli a una domanda della direttrice responsabile di Money.it, Flavia Provenzani, nel corso di una diretta organizzata dal canale Video Backlight di Marco Italiano dal titolo “L’economia italiana al bivio”.

Davvero è a un bivio l’Italia: l’impatto della pandemia è stato forte, con una crescita del PIL reale, snocciola Cottarelli in apertura, del -9% nel 2020 e, soprattutto, l’indebitamento netto del deficit pubblico al 10,5% del PIL (probabilmente l’11% dopo l’ultimo decreto Ristori). Nel 2020, la differenza fra spese e entrate dello Stato è aumentata in maniera molto preoccupante: da 30 a 180 miliardi.

Ciò nonostante, Cottarelli non fa critiche all’operato del Governo italiano, “perché le politiche di sostegno sono molto forti”. “Sono soldi che servono a sostenere l’economia. Tutto questo è necessario, non c’è altra soluzione. Semmai abbiamo fatto osservazioni che riguardano l’estensione nel tempo di queste misure”. La buona notizia è che, almeno sul breve termine, parte del debito è sostenuto dalla Bce, e quindi pesa meno.

Sul lungo termine, però, il rischio sarebbe che la Bce si trovi costretta a vendere sul mercato i Btp acquistati. “Se questo avviene, si scaricano sui mercati finanziari i titoli, con un conseguente aumento dei tassi d’interesse. Il risultato sarebbe una crisi finanziaria”, spiega Cottarelli. Ma questa eventualità è molto improbabile: la reale criticità è legata a all’utilizzo dei soldi che, in un modo o nell’altro, arrivano dall’Unione europea.

Cottarelli, Recovery Fund? Il problema è la gestione

Il Governo italiano non ha molta libertà di scelta circa l’utilizzo dei fondi: fra investimenti green, digitale, istruzione e sburocratizzazione, la strada è sostanzialmente tracciata.

La scelta critica, semmai, concerne la struttura che decide l’approvazione dei fondi: in Italia il Governo Conte ha annunciato “una struttura parallela di 300 persone e commissari”.

Come interagiranno queste persone con la normale pubblica amministrazione?”, si chiede Cottarelli. Sarebbe stato più logico, secondo il professore, dare la responsabilità ai Ministeri, “che stanno già lì”, e istituire presso la presidenza del Consiglio una piccola task force per il coordinamento. “Sarebbe stata una cosa più snella”, conclude Cottarelli.

La ricetta di Cottarelli per l’economia italiana

Secondo il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, le riforme previste dal Recovery Fund vanno già nella direzione giusta per la ripresa economica italiana. Perché è anche con l’investimento nella ricerca e nell’istruzione che si creano opportunità di lavoro.

Meno burocrazia, giustizia più veloce, ridurre gli sprechi e il cuneo fiscale, maggiore istruzione. Così si tutela il lavoro. Eliminare l’articolo 18 non era fondamentale per creare maggiori investimenti”, conclude Cottarelli.

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