Recovery fund, l’Italia può avere più soldi: ecco come e perché

Giorgia Bonamoneta

18/05/2022

RePowerEu porterà nuovi fondi all’Italia. Il progetto, nell’ambito del Recovery fund, ha l’obiettivo di staccarsi dall’energia della Russia. Ecco come.

Recovery fund, l’Italia può avere più soldi: ecco come e perché

L’Italia potrà richiedere più soldi all’Europa. Secondo quanto è emerso nella giornata di discussione e presentazione del piano green europeo di fuoriuscita dalla dipendenza energetica dalla Russia, l’Italia ha la possibilità di accedere a nuovi investimenti nell’ambito dell’energia rinnovabile.

Questo è quanto emerso dalla presentazione del progetto RePowerEu presentato da Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, che si è fatto portavoce del nuovo piano di prestiti europei verso le energie rinnovabili. Il piano prevede un’Europa green e indipendente dal punto di vista energetico entro il 2050, ma per raggiungere tale obiettivo i singoli Paesi devono essere messi nella condizione di fare la transizione ecologica.

Il progetto è stato presentato come risposta al ricatto energetico russo, ma è anche un modo tardivo, quanto utile, per iniziare in maniera concreta a diversificare l’energia e le fonti di questa. L’Europa sembra fare sul serio, mettendo a disposizione una quota di 20 miliardi di euro provenienti dai ricavi Ets, che nel tempo potrebbe aumentare. Questi saranno disposti e divisi tra i Paesi richiedenti, con una modifica mirata al regolamento e in aggiunta ai piani di ripresa e resilienza (RRP).

Nuove risorse all’Italia per le rinnovabili: il piano europeo

Da prima dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa stava vivendo una profonda crisi energetica. Gli attori erano sempre gli stessi: Europa e Russia. Con l’inizio del conflitto il tema energetico è diventato sempre più controverso e centrale così, alla risposta diplomatica ed economica dei vari blocchi in Russia, questa ha risposto puntando sulla dipendenza energetica dell’Europa.

I singoli Paesi hanno risposto alla crisi cercando di diversificare, in ritardo, la provenienza e le forme di energia, ma alla fine era evidente che la risposta doveva giungere dall’alto. È stato affermato anche durante la presentazione del progetto RePowerEu: uniti sarà più facile raggiungere l’indipendenza energetica.

I governi europei dovranno infatti muoversi uniti contro la dipendenza energetica dalla Russia - l’Italia non è l’unica - e per farlo l’Europa ha messo a disposizione un altro pacchetto di investimenti dedicati all’energia e in particolare all’energia rinnovabile. I governi potranno aggiungere al proprio piano di investimenti una quota extra destinata al finanziamento di riforme dedicate all’energia. L’Italia ha così l’opportunità di ricevere un ulteriore somma di denaro dall’Europa, ma questa andrà spesa esclusivamente in campo energetico.

Che cos’è RePowerEu?

La Commissione europea ha presentato oggi, 18 maggio 2022, il piano denominato RePowerEu, cioè “ridare energia all’Europa”. Un progetto pieno di ambizioni e anche consigli su come risparmiare gas e su cosa fare in caso di emergenza. Il piano sarebbe dovuto arrivare in ambito di politica ambientale, spinto dai propositi di salvaguardia dell’ambiente e in risposta alle critiche urlate dai giovani verdi che temono - a ragione - la crisi climatica e l’inquinamento.

La risposta dell’Europa arriva invece sotto un’altra spinta, quella del conflitto armato e del ricatto energetico russo. La doppia urgenza si trasforma così in un piano di investimenti che punta a sganciarsi dal mercato energetico russo, con un risparmio che potrebbe aggirarsi intorno ai 100 miliardi di euro all’anno.

Per raggiungere gli obiettivi del Green New Deal, il piano prevede un investimento aggiuntivo di 210 miliardi di euro a partire dal 2022 e fino al 2027.

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