A luglio termina la possibilità di ricevere il reddito di cittadinanza ma non per tutti. Ecco chi continuerà a percepirlo ancora.
Il reddito di cittadinanza sta per diventare un ricordo. Scadranno a luglio i 7 mesi di durata massima per continuare a ricevere il sussidio. Da agosto non sarà più erogato, o forse no. Sì perché non per tutti luglio coinciderà con la fine del reddito di cittadinanza. Ci saranno alcuni nuclei familiari che continueranno a riceverlo fino alla fine dell’anno, ovvero fino a dicembre 2023. Da gennaio 2024 sarà poi ufficialmente abolito e i fondi stanziati passeranno al «Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva» creato al ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il risparmio per il 2023 da parte dello Stato sarà di 958 milioni di euro. Ecco chi continuerà a ricevere il reddito di cittadinanza anche ad agosto.
Reddito di cittadinanza fino al prossimo dicembre: ecco per chi
Il reddito di cittadinanza smetterà di essere erogato a luglio. La maggior parte delle persone questo mese riceveranno per l’ultima volta l’assegno vista la scadenza del termine massimo fissato a 7 mesi. In alcuni casi però non verrà sospeso e continuerà ad essere erogato. Stiamo parlando per quei nuclei familiari che hanno al proprio interno figli minori, over 60 o con disabilità media, grave e di non autosufficienza. Per loro il reddito non smetterà di essere erogato a luglio ma finirà a dicembre quando le norme che regolano la misura saranno ufficialmente abrogate.
«Per tali soggetti, oltre che per i minorenni e le persone con almeno sessant’anni di età, compresi i percettori di Pensione di cittadinanza, la durata della prestazione continuerà a essere quella indicata dal decreto 4/2019. In tutti i casi sopra richiamati, tuttavia, l’erogazione della prestazione non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024, infatti, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione della prestazione» - si legge nella nota riportata dal Sole24ore,
Decadenza dopo la prima offerta congrua di lavoro
L’Inps nella nota ha anche ricordato che i giovani tra i 18 e i 29 anni che fanno parte di un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza, nel caso in cui non abbiano concluso i 10 anni di istruzione obbligatoria abbandonando la scuola prima del compimento del 16° anno d’età, non incasseranno la quota della misura.
Altra novità riguarda anche i motivi per cui può decadere il diritto a ricevere il sussidio. In pratica se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua, il reddito di cittadinanza decade. Ma come si stabilisce se l’offerta è congrua o meno? In base al rispetto di diversi parametri e principi.
Il primo è il principio di coerenza tra l’offerta di lavoro, le esperienze pregresse e le competenze maturate. Poi si valuta la distanza: il luogo di lavoro dev’essere distante entro gli 80km e dovrà essere raggiungibile tramite mezzi pubblici entro 100 minuti. Poi andrà valutata la durata dello stato di disoccupazione, più è elevata più si è obbligati ad accettare. Infine la retribuzione che dovrà essere superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione.
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