Giuseppe Conte strappa con il governo Draghi: tra le motivazioni c’è il voler tutelare il reddito di cittadinanza. Ma così potrebbe esserci l’effetto contrario.
“Non permetteremo che il reddito di cittadinanza venga smantellato”: con queste parole il leader del Movimento 5 Stelle, annunciando che i pentastellati non voteranno la fiducia al decreto Aiuti, ha confermato la fiducia nei confronti della misura introdotta tre anni fa come supporto per le famiglie in povertà.
È paradossale, però, che proprio la decisione di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle di strappare con il Governo Draghi potrebbe portare alla cancellazione del reddito di cittadinanza.
D’altronde, Mario Draghi non ha mai messo in discussione l’importanza del reddito di cittadinanza, pur auspicandone dei correttivi. Ma altre forze politiche non sono dello stesso parere: specialmente da parte del centrodestra, infatti, non sono mancati gli attacchi nei confronti di questa misura, e lo stesso Matteo Salvini - che il reddito di cittadinanza ha contribuito a introdurlo - si è detto pronto ad un passo indietro.
Ecco quindi che le certezze riguardo al futuro del reddito di cittadinanza vengono meno con lo spettro del ritorno al voto: in caso di vittoria della coalizione di centrodestra, infatti, è molto probabile che il reddito di cittadinanza venga cancellato o comunque profondamente rivisto.
Reddito di cittadinanza cancellato se si torna al voto e se…
Vedremo come si evolverà l’attuale situazione e se davvero ci sarà una crisi di governo che, come confermato da tutte le forze politiche, potrebbe risolversi solamente con un ritorno anticipato al voto.
Una decisione che il Movimento 5 stelle ha preso per tutelare alcune delle misure su cui crede di più, come il superbonus e il reddito di cittadinanza, ma che paradossalmente gli si potrebbe ritorcere contro.
Perché con un’altra maggioranza di governo tutte le certezze che ci sono oggi sul futuro del reddito di cittadinanza verrebbero meno, in quanto non sarebbe da escludere una cancellazione della misura.
Ciò potrebbe succedere specialmente nel caso in cui le prossime elezioni dovessero essere vinte dalla coalizione del centrodestra, nella quale specialmente Giorgia Meloni si è sempre detta contraria al reddito di cittadinanza. Lo stesso vale per Matteo Salvini, il quale potrebbe acconsentire alla cancellazione della misura così da destinare le risorse risparmiate per un altro tema che da sempre interessa alla Lega: la riforma delle pensioni e la cancellazione della riforma Fornero.
Insomma, un Governo di centrodestra potrebbe avere in agenda la cancellazione del reddito di cittadinanza.
Meno rischi qualora dovesse esserci una vittoria del centrosinistra, anche se molto dipenderà dal ruolo che acquisiranno figure come Matteo Renzi e Carlo Calenda in un’eventuale coalizione: entrambi, infatti, da sempre puntano alla cancellazione del reddito di cittadinanza, con il leader d’Italia Viva che nelle scorse settimane ha persino annunciato una raccolta firme per un referendum abrogativo apposito.
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Sicuramente il reddito di cittadinanza verrebbe confermato con il Movimento 5 Stelle di nuovo al governo: ma visti gli ultimi sondaggi, come pure il fatto che il Partito Democratico non sembra essere più intenzionato a un’alleanza politica, è molto complicato che ciò possa accadere.
Quante possibilità ci sono che il reddito di cittadinanza venga cancellato?
Oggi, almeno guardando agli ultimi sondaggi, Fratelli d’Italia sarebbe il primo partito con un 23,1% dei voti. Segue il Partito democratico con il 22%, mentre la Lega è al 16,3%. Ancora dietro il Movimento 5 stelle con il 12,5% dei voti, mentre Forza Italia resiste al 7,7%.
Una coalizione di centrodestra, quindi, potrebbe raggiungere complessivamente la soglia del 47,1%, sufficiente per governare il Paese.
A oggi, ma sappiamo che tutti gli scenari potrebbero cambiare in sede di campagna elettorale, la coalizione di centrodestra è dunque quella che risulta avere le maggiori probabilità di vittoria alle elezioni.
E in quel caso sarebbero tempi duri per il reddito di cittadinanza: solo qualche settimana fa, d’altronde, Giorgia Meloni ne auspicava la cancellazione così da utilizzare le risorse risparmiate per finanziare il taglio del cuneo fiscale. Dello stesso parere Matteo Salvini, convinto che le risorse potrebbero essere girate agli imprenditori così da permettere loro di assumere personale.
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Insomma, a meno di sorprese, nel caso in cui si tornasse a votare il destino del reddito di cittadinanza sembra essere segnato, per quello che potrebbe essere un clamoroso autogol commesso da Giuseppe Conte e dal Movimento 5 stelle.
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