Reddito di cittadinanza: come funziona il colloquio con navigator e operatore Cpi

Antonio Cosenza

4 Settembre 2019 - 10:00

Reddito di cittadinanza, dalla prossima settimana via ai colloqui nei centri per l’impiego: ecco cosa è importante sapere.

Reddito di cittadinanza: come funziona il colloquio con navigator e operatore Cpi

Reddito di cittadinanza: come noto da lunedì 9 settembre cominceranno i colloqui nei centri per l’impiego per i beneficiari della misura che rientrano nelle fattispecie obbligate alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro.

Da parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza c’è molta curiosità riguardo allo svolgimento del colloquio: in molti, specialmente coloro che non hanno mai preso parte ad una politica attiva, sono curiosi di sapere quali domande verranno sottoposte dagli operatori dei centri per l’impiego - che per l’occasione saranno affiancati dai navigator - e se già nel primo incontro bisognerà sottoscrivere il Patto per il Lavoro.

Ad oggi non ci sono molte informazioni su come si svolgerà il colloquio dei beneficiari del reddito di cittadinanza chiamati a sottoscrivere il Patto per il Lavoro, tuttavia possiamo basarci su quanto già successo per le scorse politiche attive, come per esempio per il REI.

Ecco quindi alcune informazioni utili per recarsi all’appuntamento con il centro per l’impiego preparati e sul perché è importante essere chiari fin dall’inizio con gli operatori del CpI e con il navigator.

Colloquio centro per l’impiego: chi deve decidere se essere esonerato o no

Prima di entrare nel dettaglio in merito allo svolgimento del colloquio è bene chiarire che ci sono alcuni componenti del nucleo familiare che pur obbligati a presentarsi il giorno della convocazione non hanno il dovere di sottoscrivere il Patto per il Lavoro.

Si tratta dei soggetti esonerabili (ma non esclusi) dalla sottoscrizione del Patto, ovvero coloro che rientrano in una delle seguenti categorie:

  • componenti del nucleo gravati da carichi di cura nei confronti di minori di età non superiore ai tre anni o di persone con disabilità grave o non autosufficienti;
  • coloro che conservano lo stato di disoccupazione, ossia quei soggetti che pur avendo un’occupazione hanno un reddito al di sotto della soglia imponibile. Nel dettaglio, questa soglia per i lavoratori dipendenti è pari ad 8.145€ annui, mentre per i lavoratori autonomi a 4.800€;
  • chi frequenta un corso di formazione orientato al conseguimento della qualifica professionale.

Questi componenti sono esonerabili ma non esonerati a priori: questo significa che starà a loro, durante il colloquio, specificare se intendono approfittare di questa condizione oppure se sono comunque intenzionati a sottoscrivere il Patto per il Lavoro.

Per quanto riguarda il primo punto c’è una precisazione da fare: solo un componente del nucleo familiare potrà essere esonerabile perché svolge carichi di cura nei confronti di un minore o di un disabile. Sarà quindi la famiglia a decidere - indicandolo all’operatore del centro per l’impiego - quale componente sarà esonerabile.

Reddito di cittadinanza: come si svolge il colloquio

Durante il colloquio l’operatore del centro per l’impiego - coadiuvato dal navigator - farà chiarezza sulle cause di esonero, ma non solo. Ci sarà anche un’informativa generale sugli obblighi connessi alle politiche attive introdotte con il reddito di cittadinanza, così come sulle sanzioni previste nel caso in cui il beneficiario non adempie ai propri doveri. Sanzioni che - ricordiamo - si applicano sull’intero nucleo familiare e che possono portare anche alla perdita del beneficio.

Successivamente verrà richiesto - a coloro che non l’hanno già fatto - di presentare la DID (dichiarazione di immediata disponibilità) nella quale sono contenute importanti informazioni concernenti la profilazione del beneficiario; attenzione, è bene specificare che anche coloro che presentano eventuali ragioni di esonero devono, in via preliminare, presentare la DID.

Il colloquio poi continua con la profilazione qualitativa che possiamo descrivere come una delle fasi più importanti: è qui, infatti, che il candidato deve dare a navigator ed operatore del CpI tutte le informazioni necessarie per far sì che questi riescano ad individuare il miglior percorso possibile di reinserimento lavorativo.

È per questo motivo che consigliamo di essere il più sinceri possibile, presentando eventuali criticità che potrebbero impedire un reinserimento rapido nel mondo del lavoro, ma anche elencando punti di forza e attitudini personali. Cercate di instaurare con chi vi è davanti un rapporto di fiducia: solo così il Patto per il lavoro sarà il più vicino possibile alle vostre esigenze.

L’ultima fase è proprio quella della sottoscrizione del Patto per il lavoro che porterà, dopo circa tre settimane, alla concessione dell’assegno di ricollocazione da “spendere” presso lo stesso centro per l’impiego o presso un’agenzia per il lavoro accreditata così da essere introdotti un programma di ricerca intensiva di una nuova occupazione.

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