Isee inferiore a 9.360 euro ma la richiesta di reddito di cittadinanza viene rifiutata? Ecco per quale motivo e come scoprire quando spetta solamente leggendo l’attestazione.
Avete appena ottenuto la certificazione Isee e volete sapere se, in base alle varie voci indicate, il reddito di cittadinanza vi spetta oppure no. Per avere una risposta bisogna da una parte comprendere quali sono le componenti indicate nell’attestazione Isee, e dall’altra avere ben chiari i requisiti richiesti per poter beneficiare del reddito di cittadinanza.
Vi aiuteremo in questa guida dove trovate le istruzioni per capire con quale Isee spetta il reddito di cittadinanza, spiegando il motivo per cui non sempre avere un indicatore inferiore alla soglia prevista dalla legge garantisce l’accesso al reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza: i requisiti
Il reddito di cittadinanza viene disciplinato dal decreto legge 4/2019, convertito con modificazioni dalla legge 26/2019, dove viene stabilito che questo spetta a quelle famiglie che, oltre ad avere un Isee inferiore a 9.360 euro, soddisfano determinati requisiti.
La soglia Isee da non superare, dunque, è pari a 9.360 euro e questa vale per tutte le famiglie, indipendentemente dal numero e dalle caratteristiche dei componenti.
Come anticipato, però, non è sufficiente avere un Isee inferiore alla suddetta soglia, in quanto, per capire se spetta il reddito di cittadinanza, si guarda anche a redditi e patrimoni del nucleo familiare. In particolare, il reddito familiare:
- non deve superare la soglia di 6.000 euro moltiplicata per il parametro di scala di equivalenza;
- dove il parametro di scala ha un valore calcolato assegnando 1 al richiedente, più 0,2 per ogni componente minorenne e 0,4 per i maggiorenni. Il valore massimo è di 2,1, eccezionalmente per i nuclei dove ci sono persone con disabilità può arrivare a 2,2.
La soglia minima, 6.000 euro, può tuttavia aumentare. Questa, infatti, può salire fino a 9.360 euro per quei nuclei familiari che, come da dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), risiedano in affitto.
Reddito familiare che viene determinato ai sensi dell’articolo 4, comma
2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del
2013, ossia la somma dei redditi presi in considerazione nella Dsu ai fini Isee, al netto però dei trattamenti assistenziali eventualmente inclusi nell’Isee.
In sostanza, dal reddito indicato nell’attestazione Isee - di seguito vedremo dove - bisognerà sottrarre quanto percepito a titolo di trattamenti assistenziali. A questo risultato bisognerà però aggiungere i trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, a eccezione di quelle prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi.
Vi è poi un requisito per quanto riguarda il patrimonio, sia mobiliare che immobiliare. Il primo, come definito ai fini Isee, non deve essere superiore alla soglia di 6.000 euro, aumentata di:
- 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000;
- ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo;
- ulteriori 5.000 euro per ogni componente con disabilità.
Il valore del patrimonio immobiliare, in cui non è compresa la casa di abitazione, non deve invece superare i 30.000 euro.
Reddito di cittadinanza: come capire se spetta dall’Isee
Una volta ottenuta l’attestazione Isee la prima voce che si va a controllare è sicuramente quella relativa all’Isee ordinario, ossia dove c’è scritto “indicatore della situazione economica equivalente è il seguente”.
Abbiamo già visto, infatti, che se questo è superiore a 9.360 euro il reddito di cittadinanza non spetta. Tuttavia, quando è più basso non significa che questo spetta automaticamente, in quanto ci sono altre voci da controllare.
Ad esempio, nel riquadro verde, “modalità di calcolo Isee ordinario”, trovate la voce relativa alla “somma dei redditi di componenti del nucleo”. Questo è il parametro di partenza da cui calcolare il vostro reddito familiare, in quanto dovete sottrarre dall’importo indicato nell’attestazione la quota riferita a eventuali trattamenti assistenziali percepiti nel periodo preso come riferimento nella Dsu (2020 nel caso dell’Isee 2022), per poi aggiungere i trattamenti assistenziali in corso di godimento.
Il risultato di questa operazione dovrà essere inferiore alla quota massima di reddito familiare calcolata per il proprio nucleo familiare.
Sempre nello stesso riquadro, invece, c’è la voce riferita al “patrimonio mobiliare del nucleo”, la quale - come visto sopra - non deve superare i 6.000 euro con l’aggiunta delle relative maggiorazioni.
E infine, qualche riga più in basso, c’è la voce sul “patrimonio immobiliare del nucleo”. Tuttavia, ricordiamo che ai fini del reddito di cittadinanza non si considera la parte riferita alla casa di abitazione.
Esempi pratici
Prendiamo come esempio una famiglia composta da cinque persone, tre maggiorenni e due minorenni, che non vive in affitto e non ha percepito di trattamenti assistenziali, né due anni fa (periodo preso in considerazione nell’Isee) né adesso. Questa presenta Dsu ai fini Isee 2022 e il risultato è un’attestazione:
- indicatore di 5.684 euro;
- redditi complessivi del nucleo: 16.200 euro;
- patrimonio mobiliare: 1.649 euro.
Questa ha un Isee inferiore ai 9.360 euro previsti dalla normativa, tuttavia la domanda di reddito di cittadinanza viene respinta. Il motivo è chiaro: il reddito familiare complessivo supera la soglia prevista dalla normativa.
La soglia massima di reddito familiare, infatti, è pari a 6.000 euro moltiplicati per un parametro di scala pari a 2,1 (valore massimo in questo caso), che dà come risultato 12.600 euro. Con un reddito complessivo di 16.200 euro, dunque, questa oltrepassa abbondantemente la soglia massima.
Altro nucleo familiare, questa volta composto da quattro persone di cui due minorenni e due maggiorenni. Non vivono in affitto, non percepiscono trattamenti assistenziali. L’attestazione descrive la seguente situazione:
- indicatore di 5.111 euro;
- somma dei redditi: 13.369 euro;
- patrimonio mobiliare: 23.915 euro.
Anche in questo caso il reddito di cittadinanza non spetta nonostante un indicatore Isee inferiore - di molto - ai 9.360 euro. Sia il reddito familiare - 13.369 euro rispetto a una soglia massima di 10.800 euro - che il patrimonio mobiliare - circa 24 mila euro superando il massimo consentito di 13.000 euro - non soddisfano infatti i requisiti imposti dalla normativa.
Non sempre, dunque, avere un Isee inferiore ai 9.360 euro consente di accedere al reddito di cittadinanza. È bene leggere nel dettaglio l’attestazione - qui una guida utile per farlo - per farsi un’idea a riguardo, consultando tutte le voci da cui dipende il buon esito della richiesta.
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