Reddito di cittadinanza: lo stop di luglio può essere aggirato? Attenzione alle soluzioni illegali: le conseguenze penali possono essere molto severe.
Inutile negarlo: molti dei nuclei familiari che a luglio percepiranno l’ultima mensilità del Reddito di cittadinanza si stanno interrogando su una possibile soluzione che permetta loro di avere accesso al sostegno perlomeno fino al 31 dicembre 2023.
Apparentemente la soluzione sembra essere una sola: dal momento che la legge di Bilancio 2023 salvaguarda dalla stretta solamente quei nuclei familiari che al loro interno hanno almeno un minorenne, un disabile o un componente over 60, l’unico modo per prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023 è avere almeno un componente dello stato di famiglia che soddisfa una delle seguenti caratteristiche.
Ed è per questo motivo che la soluzione corre tra le chat private dei percettori del Reddito di cittadinanza: perché non aggiungere nello stato di famiglia un componente over 60? D’altronde, trovare un ultrasessantenne da aggiungere al nucleo è di certo più semplice rispetto a un minore o a un disabile: basta pensare a un genitore, o anche ai suoceri.
Ma per quanto possa sembrare immediata come soluzione, questa nasconde più di un’insidia: la più importante è che adottandola si commette un illecito, in quanto modificare fittiziamente il nucleo familiare è un reato punito persino con la reclusione.
Quando cambiare il nucleo familiare è illegale
Sono illegali tutti quei cambi del nucleo familiare che non corrispondono alla realtà dei fatti.
Prendiamo il caso di cui sopra, ossia di chi aggiunge un componente over 60 al suo nucleo familiare così da poter rientrare nella categoria di coloro che prenderanno il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023.
Per aggiungerlo nel nucleo è necessario che questo risulti nello stesso stato di famiglia degli altri componenti: ciò significa che bisognerà procedere con un cambio di residenza. A tal proposito, l’articolo 43, secondo comma, del Codice Civile descrive la residenza come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, sottolineando che non va confusa con la dimora che invece rappresenta il luogo in cui il soggetto si trova occasionalmente.
Ciò significa che spostare la residenza di un over 60 è legittimo solo quando effettivamente sta cambiando il luogo di residenza abituale: in caso contrario, ad esempio per un cambio di residenza fittizio fatto solo per prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023, scatta invece il reato di falso ideologico in atto pubblico.
Cosa rischia chi truffa lo Stato per prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023?
È l’articolo 483 del Codice penale a fissare la sanzione penale per chi commette reato di falso in atto pubblico, prevedendo una reclusione per un periodo che va da un minimo di 3 mesi a un massimo di 2 anni.
Ma allo stesso tempo scatterebbe anche il reato di indebita percezione del Reddito di cittadinanza, come individuato dall’articolo 7 del decreto n. 4 del 2019. In particolare, il comma 1 stabilisce che “chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni”.
Approfittare di un cambio residenza fittizio per prendere altri 5 mesi di Reddito di cittadinanza quindi, è assolutamente sconsigliato in quanto il rischio è di ritrovarsi non solo a dover restituire quanto percepito ma di doversi far carico anche di un processo penale.
Ci sono delle soluzioni legali per prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023?
Ovviamente, se sussistono le condizioni per un cambio di residenza non fittizio, ossia quando effettivamente è cambiato il luogo abituale di dimora, è possibile approfittare di tale strumento per modificare il nucleo familiare in modo tale da aggiungere un componente over 60, o anche un disabile o un minorenne.
Si pensi ad esempio a chi sta pensando davvero di accogliere un genitore, oppure il suocero o la suocera, così da poterlo assistere con maggiore comodità: in tal caso il cambio di residenza andrebbe fatto a prescindere e il fatto che ciò permetterà di prendere il Reddito di cittadinanza per tutto l’anno, anziché per soli 7 mesi, è una logica conseguenza.
A seguito del cambio di residenza bisognerà aggiornare l’Isee e presentare una nuova domanda di Reddito di cittadinanza: a tal proposito, ricordate che l’aggiunta di un componente, che porterà con sé redditi e patrimoni, avrà conseguenze sull’Isee e non è da escludere che possa esserci la perdita dei requisiti previsti per godere del Reddito di cittadinanza.
L’altra soluzione per prendere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023, anche nel caso in cui nel nucleo non siano presenti minori, disabili oppure over 60, è quella di assicurarsi che i servizi sociali del Comune stiano per convocarvi per la firma del Patto d’inclusione sociale. Il recente decreto Lavoro, infatti, stabilisce che il Rdc spetta in ogni caso per tutto l’anno a coloro che entro la scadenza dei 7 mesi vengono presi in carico dai servizi sociali in quanto “non attivabili al lavoro”.
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