“Il Reddito di Cittadinanza non sarà rifinanziato nel 2021”: bufala o verità?

Antonio Cosenza

25/06/2020

“Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle stanno pensando di non rifinanziare il Reddito di Cittadinanza causa crisi economica”. Lo ha dichiarato un esponente della Lega in Campania, ma sarà vero?

“Il Reddito di Cittadinanza non sarà rifinanziato nel 2021”: bufala o verità?

Reddito di cittadinanza non rifinanziato nel 2021: in queste ore ci sono state delle nuove dichiarazioni riguardo alla sospensione del RdC per il prossimo anno che spaventano coloro che fanno affidamento su questo sostegno economico per mandare avanti la famiglia.

Nel dettaglio, è stato Severino Nappi, esponente della Lega in Campania, a pubblicare una nota con cui anticipa un possibile stop anticipato per il Reddito di Cittadinanza che non verrebbe rinnovato a causa della crisi finanziaria.

Una notizia che al momento è da considerare come bufala, visto che non ci sono elementi che fanno pensare ad una possibile cancellazione del Reddito di Cittadinanza, specialmente alla luce della situazione di emergenza vissuta in questi mesi dove questa misura si è rivelata un importante sostegno per moltissime famiglie, per un ammontare complessivo di 2,8 milioni di persone interessate.

Un importante traguardo che il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha ostentato fino a qualche giorno fa, confermando tra l’altro il potenziamento delle politiche attive (come quella legata al RdC) in previsione con l’attuazione del Piano per la rinascita del Paese.

Secondo Nappi, che non cita alcuna fonte accreditata, però il Reddito di Cittadinanza potrebbe non essere rinnovato nel 2021; una decisione che secondo l’esponente della Lega potrebbe portare ad una bomba sociale.

Il Reddito di Cittadinanza non funziona e non verrà rifinanziato

Questo, in sintesi, il pensiero di Severino Nappi, esponente della Lega in Campania, riguardo al Reddito di Cittadinanza. Questo è partito dal commentare i dati pubblicati dalla Corte dei Conti, secondo la quale al momento solo il 2% dei beneficiari della misura è stato ricollocato nel mondo del lavoro. Un risultato che non può definirsi come soddisfacente, ma bisogna considerare che la riforma dei Centri per l’Impiego è ancora in divenire e fino a quando non sarà a regime sarà difficile trarre un bilancio definitivo.

Secondo Nappi, però, i dati della Corte dei Conti confermano quanto “sosteniamo da tempo” (probabilmente dimenticando che la Lega è stata tra coloro che hanno votato il sostegno al reddito), ossia che il Reddito di Cittadinanza così come è stato concepito “non genera posti di lavoro”.

Anzi - aggiunge Nappi - fa scattare una concorrenza al ribasso che penalizza chi già oggi lavora o vorrebbe farlo con uno stipendio più dignitoso”.

Il fatto che solo il 2% dei percettori del RdC lavori, ci dice anche che per l’altro 98% potrebbe esserci il rischio di una “bomba sociale” visto che questi “potrebbero percepirlo solamente fino alla fine dell’anno”. Questo perché - sempre secondo Nappi - il RdC non sarà rifinanziato nel 2021:

“Partito Democratico e Movimento 5 Stelle ci stanno pensando, causa crisi sociale”.

Parole che spaventano, ma che ad oggi sono prive di qualsiasi fondamento.

Il reddito di cittadinanza non verrà rifinanziato?

Il decreto 4/2019 autorizza per il 2021 una spesa massima di 7,35 miliardi per il riconoscimento del Reddito di Cittadinanza. Questa misura, quindi, è già stata finanziata dalla legge, ma ciò non esclude che il Governo possa intervenire in un secondo momento per abrogare questa disposizione e cancellare il Reddito di Cittadinanza.

Il fatto che ci sia questa possibilità non sta a significare che effettivamente questa sarà la decisione presa dal Governo. Va detto, infatti, che ad oggi tutti gli elementi a nostra disposizione portano verso una conferma del Reddito di Cittadinanza.

Dal Movimento 5 Stelle si dicono soddisfatti di questa misura, che comunque dovrà essere migliorata per la parte relativa alla politica attiva per il lavoro. Anche sul fronte Partito Democratico non sembra esserci l’interesse ad eliminarlo.

Senza dimenticare poi che Giuseppe Conte - su indicazioni dell’UE - ha detto di voler potenziare le politiche per l’inclusione e che questo sarà un aspetto su cui si punterà nel Piano di Rilancio per l’Italia.

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