Reddito di cittadinanza, circolare INPS su cosa cambia con il Decreto Cura Italia di marzo. Viene meno l’obbligo di comunicare all’INPS variazioni del reddito e della composizione del nucleo familiare.
Reddito di cittadinanza: come noto il decreto Cura Italia ha sospeso per due mesi gli obblighi connessi alla condizionalità prevista dalla misura. Quindi non è necessario presentarsi ai centri per l’impiego per la firma del Patto per il lavoro (ma d’altronde questi uffici sono ancora chiusi al pubblico), né tantomeno prendere parte ai progetti di pubblica utilità.
Quello che in molti non sanno, però, è che per reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza non è necessario neppure comunicare all’INPS eventuali modifiche a redditi e patrimoni. Lo ha confermato l’INPS con il messaggio 1608/2020 con il quale ha fatto chiarezza su cosa cambia per i percettori di reddito e pensione di cittadinanza con l’entrata in vigore del Decreto Cura Italia di marzo.
Come si legge nel messaggio, infatti, l’articolo 34 del decreto legge 18/2020 stabilisce che “in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 a decorrere dal 23 febbraio e fino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL è sospeso di diritto”.
Una norma che, come vedremo di seguito, ha delle ripercussioni sugli obblighi connessi al reddito di cittadinanza, come quello che impone i beneficiari a comunicare all’INPS eventuali variazioni riguardo a redditi e patrimoni, o anche in merito alla composizione del nucleo familiare.
Ci sono dei tempi ben precisi in cui queste comunicazioni vanno date all’INPS, pena la decadenza del reddito di cittadinanza e sanzioni molto severe. Questi termini, però, vengono sospesi dal Decreto Cura Italia: ecco cosa cambia fino alla fine di maggio 2020.
Variazioni del nucleo familiare: da quando vanno comunicate
Ai sensi di quanto previsto dalla legge 26/2019, in caso di variazione del nucleo familiare rispetto a quanto dichiarato ai fini ISEE, è necessario presentare entro due mesi una DSU aggiornata.
Inoltre, eccetto i casi in cui la variazione dipenda da nascita o morte, è necessario presentare una nuova domanda per il reddito di cittadinanza una volta ottenuto l’ISEE aggiornato.
Anche per quest’obbligo, però, le tempistiche sono sospese dal 23 febbraio al 1° giugno 2020. Cosa significa tutto ciò? Ecco alcuni esempi:
- se la variazione del nucleo familiare è antecedente al 23 febbraio i termini sopra descritti torneranno a decorrere dal 1° giugno 2020. Prendiamo come esempio una famiglia passata da tre a quattro componenti in data 23 gennaio: ci sarà tempo per presentare una DSU aggiornata, ed eventualmente una nuova domanda, entro il 23 di giugno 2020 quando si spera ci sarà un parziale ritorno alla normalità;
- se la variazione del nucleo è intervenuta tra il 23 febbraio e il 1° giugno, allora i due mesi inizieranno a decorrere dal termine della sospensione stessa. Quindi, indipendentemente che per una variazione intervenuta in data 24 febbraio, che per una che fa riferimento a marzo, aprile e maggio, la DSU aggiornata andrà presentata entro il 1° agosto 2020.
Per lo stesso motivo è sospeso anche l’obbligo di comunicare, utilizzando il modello SR181 (COM-ESTESO), l’eventuale sopravvenienza nel nucleo familiare di membri in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o in altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra Amministrazione pubblica (così come in caso di cessazione di una delle suddette situazioni).
Quali altre comunicazioni sono state sospese
Quanto detto in precedenza, ovvero che i termini per la comunicazione all’INPS sono sospesi dal 23 febbraio 2020 al 1° giugno 2020 vale anche per altre informazioni di notevole importanza, come ad esempio la variazione dell’attività lavorativa.
La normativa sul reddito di cittadinanza, infatti, impone ai beneficiari di comunicare, entro un termine di 30 giorni e sempre tramite il modello SR181 (COM-ESTESO) se uno o più componenti del nucleo familiare iniziano un’attività di lavoro autonomo o subordinato nel periodo di fruizione del beneficio. Ebbene, i termini sono sospesi e riprenderanno solamente dal 1° giugno prossimo.
Lo stesso vale per il termine di 15 giorni per le comunicazioni del patrimonio immobiliare e di beni durevoli (come ad esempio autoveicoli o motoveicoli)
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