Sono sempre meno le famiglie beneficiarie del Reddito di cittadinanza. Qual è il motivo di questo allontanamento?
Sono sempre meno le persone che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Si parla di effetto Draghi o effetto Meloni, ma perché sempre meno famiglie usufruiscono dello strumento di sostegno contro la povertà? Si può parlare di una “fuga” dal Reddito di cittadinanza o si possono tentare di analizzare i dati in maniera meno politica.
Sono 200.000 famiglie che non usufruiscono più del Reddito di cittadinanza, ma l’abbandono del Reddito e il calo delle domande non sono accompagnate da una motivazione esplicita da parte dei non richiedenti. Si può supporre che le restrizioni imposte dal governo Draghi e in seguito dal governo Meloni abbiano giocato la loro parte, ma anche il ritorno a una normalità post pandemia, con la ripresa delle attività, gioca un fattore da non sottovalutare nell’analisi dei dati.
Quello che sappiamo è che a dicembre i beneficiare del Reddito di cittadinanza erano 1.527.904 famiglie. Tira un’aria diversa?
Sempre meno persone sono beneficiari del Reddito di cittadinanza: i dati
Il 24 gennaio 2023 l’Inps ha pubblicato l’Osservatorio sul Reddito e Pensione di cittadinanza fornendo dati e statistiche riferite al 2022. In questo si possono visionare tutte le persone e i nuclei che hanno fatto domanda per il beneficio economico nei diversi anni. I numeri di chi ha fatto domanda:
- 1,64 milioni di nuclei familiari per quanto riguarda l’anno 2019 (da marzo a dicembre);
- 1,46 milioni di nuclei familiari per quanto riguarda l’anno 2020;
- 1,16 milioni di nuclei familiari per quanto riguarda l’anno 2021;
- 1,39 milioni di nuclei familiari per quanto riguarda l’anno 2022.
Ma quante sono le persone coinvolte attualmente nel Reddito di cittadinanza? Rispetto al 2021, i dati del 2022 sono in calo e palesano una perdita di circa 200.000 beneficiari, passando da 4 milioni di persone coinvolte (2021) a circa 3,7 milioni nel 2022.
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Perché diminuiscono i nuclei beneficiari del Rdc?
Sono molteplici le motivazioni che hanno portato la diminuzione delle domande e delle emissioni degli assegni mensili del sussidio economico del Reddito di cittadinanza. La realtà è molto più complessa di una narrazione che vuole i “fannulloni” scappare da Reddito di cittadinanza per non essere scoperti in flagrante di reato in seguito ai controlli. Nel 2022, in ogni caso, le decadenze sono state circa 268.000 e le revoche circa 72.000, questo vuol dire che i controlli hanno fatto la loro parte e hanno intercettato quelli che ormai la stampa ha definito i “furbetti” del Reddito di cittadinanza.
Non c’è solo questo. Infatti i dati parlano chiaro sulle Regioni che hanno maggiormente diminuito i loro beneficiari del Reddito e prima fra tutte vi è la Lombardia, dove sono almeno 20.000 le famiglie che hanno smesso di percepire il Reddito; al Sud la situazione invece è meno rosea e le persone che continuano a percepire il Rdc sono di più (Campania in primis, a seguire Sicilia e Lazio). Tra le tante motivazioni una potrebbe essere la stretta del governo Meloni e quindi la difficoltà percepita da dal alcuni di accettare la prima richiesta di lavoro, anche di fronte a condizioni familiari o di vita avverse, pena l’esclusione. Un altro caso potrebbe essere invece l’aumento delle opportunità di lavoro in seguito alla ripresa post pandemia, un dato che è difficile da calcolare se non comparato con i dati sull’occupazione.
Due settimane fa l’Inps ha pubblicato l’aggiornamento sui dati dell’occupazione e segnalato 334.000 persone in più che hanno trovato lavoro, in particolare uomini e uomini nella fascia di età over 50. Il 2022 è stato infatti un anno di recupero, di ritorno a una quasi normalità con i dati pre-crisi pandemica, sia per quanto riguarda l’occupazione che la diminuzione degli inattivi, cioè di coloro che non cercano lavoro e che non studiano.
Questi sono in parte i motivi che si possono immaginare essere dietro al calo delle domande e in generale dei beneficiari del Reddito di cittadinanza. Non potendo conoscere le motivazioni dietro la decisione di non fare domanda, è impossibile al momento dare una risposta non politica al fenomeno.
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