Reddito di cittadinanza, ad agosto pagato in anticipo o in ritardo?

Simone Micocci

07/08/2023

Reddito di cittadinanza, ad agosto c’è il rischio di un pagamento ritardato (e di altri 80 mila addii).

Reddito di cittadinanza, ad agosto pagato in anticipo o in ritardo?

Il Reddito di cittadinanza di agosto rischia di essere pagato con leggero ritardo rispetto al solito, perlomeno per quelle famiglie che ancora lo percepiscono. La ragione non è da imputare alla stretta apportata a luglio - che ha riguardato 160 mila nuclei familiari che invece non lo riceveranno proprio - quanto più per una casualità.

La ragione, infatti, è che il giorno solitamente previsto per l’arrivo di Reddito e Pensione di cittadinanza, il 27 di ogni mese, ad agosto cade di domenica.

Allorché c’è chi si chiede cosa deciderà di fare l’Inps a riguardo: anticiperà il pagamento al sabato, giorno regolarmente bancabile per Poste italiane, oppure lo ritarderà al lunedì successivo?

Reddito di cittadinanza di agosto, maggiori rischi per un pagamento posticipato

Per il momento l’Inps non ha dato informazioni riguardo a come intende trattare il pagamento del Reddito di cittadinanza di agosto ovvero se il fatto che il 27 agosto cade di domenica comporterà un anticipo o un ritardo dell’accredito.

Tuttavia, ci sono diverse ragioni che ci fanno pensare a un posticipo. D’altronde, ogni anno ad agosto l’Inps lavora con i ranghi ridotti visto il gran numero di personale in ferie. Ragion per cui è difficile credere che l’Istituto possa persino anticipare le operazioni di pagamento del Reddito di cittadinanza in modo da consentire a Poste Italiane di accreditare i soldi sulla carta nella giornata di sabato 26 agosto.

La soluzione più probabile è quella per cui il pagamento slitti di 24 ore: non potendolo disporre nella giornata di domenica 27 agosto, l’Inps farà in modo che i beneficiari ne possano godere il lunedì successivo, 28 agosto 2023.

Chi non riceve il pagamento di agosto

Non riceveranno invece il Reddito di cittadinanza ad agosto quei 160 mila nuclei familiari che il mese scorso, subito dopo l’accredito di luglio, hanno ricevuto l’Sms con cui l’Inps annunciava lo stop definitivo ai pagamenti come previsto ai sensi della Legge di Bilancio 2023.

Un addio che ha riguardato quei nuclei familiari che hanno percepito il Reddito di cittadinanza per 7 mensilità nel 2023 e che non hanno al loro interno minori, disabili o componenti ultrasessantenni. Lo stesso vale anche per quelli che sono stati presi in carico dai servizi sociali comunali in quanto non occupabili al lavoro; in questo caso, però, il rischio di uno stop ai pagamenti è comunque possibile visto che il Comune potrebbe non averne ancora dato comunicazione all’Inps. Per farlo ha tempo fino al 31 ottobre 2023 e in tal caso l’Inps riattiverà il beneficio riconoscendone anche gli arretrati.

Chi non lo riceve più dopo agosto

Per lo stesso motivo di cui sopra, agosto sarà l’ultima mensilità per quei nuclei familiari che hanno fatto domanda di Reddito di cittadinanza a gennaio 2023 iniziando a beneficiarne a febbraio.

In assenza di uno dei suddetti componenti, o comunque se nel frattempo non si è stati presi in carico dai servizi sociali, il Reddito di cittadinanza di agosto sarà l’ultima mensilità accreditata, in quanto appunto la settima pagata quest’anno.

L’Inps ne darà comunicazione agli interessati secondo le solite modalità: arriverà quindi un Sms - ne sono previsti circa 80 mila - con cui verrà confermato ciò che un semplice calcolo sarebbe in grado di svelare, ossia che visto il pagamento della settima mensilità il Reddito di cittadinanza decade senza possibilità di farne una nuova domanda.

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