Regime forfettario 2019 senza limiti in merito ai redditi da lavoro dipendente percepiti. Nuovi vincoli e cause ostative per i titolari di partita IVA che fatturano per l’ex datore di lavoro.
Regime forfettario senza limiti per i redditi da lavoro dipendente. A partire dal 1° gennaio 2019 è stato abolito il precedente limite di 30.000 euro che inibiva l’accesso al regime di tassazione agevolato per i titolari di partita IVA.
I titolari di redditi da lavoro dipendente saranno liberi di aprire una partita IVA e beneficiare della flat tax del 15% senza più dover fare i conti con il vecchio limite.
Allo stesso modo, il nuovo regime forfettario modificato dalla Legge di Bilancio 2019 non prevede più limiti in merito all’assunzione di dipendenti, ed è stata eliminata la soglia dei 5.000 euro prevista fino al 31 dicembre 2018.
La Legge di Bilancio 2019, tuttavia, ha introdotto nuove norme che mirano a contrastare il fenomeno delle false partite IVA.
Chi opterà per la flat tax al 15% e quindi per il nuovo regime forfettario, a partire dal 2019 non potrà percepire compensi in via prevalente dal committente per il quale nei due anni precedenti ha svolto attività di lavoro dipendente o assimilato.
Potrebbero essere presto esclusi dalla limitazione gli ex tirocinanti iscritti ad Ordini o collegi di professionisti. La novità è prevista da un emendamento al Decreto Semplificazioni (attualmente in fase di discussione parlamentare) e prevede che i praticanti ora iscritti all’albo potranno continuare a fatturare nei confronti del dominus e beneficiare della tassazione agevolata del forfettario.
Regime forfettario 2019 e redditi da lavoro dipendente, cumulo senza limiti
A partire dal 1° gennaio 2019 sarà possibile optare per il regime forfettario senza limiti in merito ai redditi percepiti come lavoratore dipendente.
La novità rappresenta un evidente vantaggio per i titolari di partita IVA e busta paga contemporaneamente, in quanto per i redditi percepiti nella forma di lavoratore autonomo sarà possibile beneficiare della tassazione con aliquota del 15 per cento, sostitutiva dell’Irpef.
Dal 2019 l’unico requisito per l’accesso al forfettario è il rispetto del limite di 65.000 euro di ricavi annui. Ad essere eliminati anche i vincoli relativi alle spese per lavoro dipendente, così come il limite di 20.000 euro relativo alle spese per beni strumentali.
Per quanto riguarda il limite dei redditi da lavoro dipendente percepiti dai titolari di partita IVA in regime forfettario, a partire dal 2019 l’innovazione sarà duplice.
Se da un lato viene eliminata la soglia di 30.000 euro, limite massimo per poter beneficiare sulla quota di reddito da lavoro autonomo della tassazione con flat tax al 15%, parallelamente viene introdotto un nuovo caso di esclusione dal regime forfettario.
Regime forfettario: il rischio di false partite IVA dipendenti
Per evitare che la convenienza del nuovo regime forfettario porti all’aumento del fenomeno delle false partite IVA che nascondono rapporti di lavoro dipendente, la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto un nuovo limite.
La Legge di Bilancio 2019 stabilisce che non potranno optare per la flat tax i titolari di partita IVA che esercitano la loro attività prevalentemente:
- nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro;
- nei confronti dei datori di lavori con i quali erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta;
- nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro.
Non è chiaro tuttavia se i rapporti di lavoro individuati dalla nuova normativa siano quelli di tipo subordinato o anche quelli diversi (come le collaborazioni o gli stage).
L’orientamento prevalente tra gli esperti in materia è che per rapporto di lavoro non può che intendersi il lavoro subordinato, ma vista l’ambiguità della modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2019 sarebbe opportuno che venissero pubblicati chiarimenti ufficiali dagli enti preposti.
Regime forfettario 2019: tassazione Irpef per i redditi da lavoro dipendente
L’entrata in vigore delle novità previste dal 1° gennaio 201 porteranno ad un vantaggio di sostanza per le partite IVA che percepiscono anche redditi da lavoro dipendente.
La flat tax al 15% sui ricavi o compensi percepiti nell’esercizio di attività di lavoro autonomo o d’impresa preclude la possibilità di beneficiare di detrazioni e deduzioni Irpef.
Lo “svantaggio” previsto per i titolari di partita IVA in regime forfettario sarà compensato nel caso di percezione anche di redditi da lavoro dipendente, senza dover più fare i conti con il limite di 30.000 euro.
Su questi, infatti, continuerà ad applicarsi l’imposta progressiva Irpef e sarà possibile fruire delle agevolazioni fiscali.
Il “paradosso” è che risparmierà di più chi percepisce anche altri redditi sui quali sarà possibile far valere il diritto a detrazioni e deduzioni fiscali.
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