Via libera al testo del Decreto Semplificazioni 2019: dopo l’ok della Camera è ufficiale la conversione in legge del provvedimento che introduce importanti novità in materia di lavoro, concorsi e fisco. Ecco le principali misure.
Via libera al testo di legge di conversione del Decreto Semplificazioni 2019: è arrivato nella mattinata del 7 febbraio il voto di fiducia della Camera al provvedimento che introduce importanti novità per le imprese, in materia di concorsi e in ambito fiscale.
Non si segnalano modifiche al testo del Decreto Semplificazioni approvato dalla Camera rispetto alla versione che aveva ottenuto il via libera del Senato, dopo non poche difficoltà.
Degli oltre 90 emendamenti approvati inizialmente in Commissione al Senato, se ne erano salvati soltanto 24 a causa dell’eccessiva disomogeneità che stava assumendo il disegno di legge sulle semplificazioni.
Nonostante il taglio importante, sono notevoli le novità introdotte e che in molti casi completano alcune delle misure incomplete o poco chiare della Legge di Bilancio 2019.
Il decreto sulle semplificazioni per il lavoro e lo sviluppo economico è stato approvato dal Governo lo scorso 12 dicembre e il testo del provvedimento convertito in legge da Camera e Senato tratta di materie disparate, dal fisco fino ad arrivare al mondo della scuola.
Tra queste vi è la soluzione provvisoria per gli enti no profit: via libera all’Ires ridotta anche per il 2019 e l’abrogazione del regime agevolato per il volontariato sarà subordinato all’adozione di provvedimento legislativi che individuino nuove misure nei confronti dei soggetti che perseguono finalità sociali.
Il testo del Decreto semplificazioni 2019
Il testo del DdL di conversione del Decreto semplificazioni approvato il 7 febbraio 2019 dalla Camera è stato notevolmente ampliato rispetto sia alla bozza che era già stata presentata “a sorpresa” ad ottobre insieme al DL fiscale 2019 che al testo definitivo del 12 dicembre.
Nel testo del decreto semplificazioni sono contenute novità in materia di sanità e tutela della salute, tra queste sono presenti misure temporanee e urgenti per far fronte alla carenza contingente di personale medico.
Il testo approvato dalla Camera è sostanzialmente identico a quello licenziato dal Senato nel corso della seduta del 29 gennaio, in quanto per evitare che la discussione parlamentare si protraesse oltre il termine della delega, il Governo ha posto la questione di fiducia sul provvedimento.
Ecco quindi il testo del Decreto Semplificazioni 2019 approvato da Camera e Senato ed ormai convertito in legge in via ufficiale:
Tra le novità contenute nel decreto omnibus vi sono anche alcuni correttivi alla Legge di Bilancio 2019, dalla rottamazione, al regime forfettario per le partite IVA.
Per consultare il Dossier di Documentazione completo si rimanda al sito del Senato.
Decreto semplificazioni 2019: rottamazione ter ancora più ampia
Una delle novità contenute nel testo del decreto semplificazioni approvato in Senato prevede la riapertura della rottamazione ter anche ai soggetti attualmente esclusi dall’articolo 3, comma 23, del decreto legge n. 119 del 2018.
Si tratta dei soggetti che non abbiano provveduto a versare le rate dovute per la precedente definizione agevolata 2017 entro il 7 dicembre 2018. Sarà ora consentito accedere alla rottamazione ter delle cartelle anche ai soggetti attualmente esclusi.
Si riduce tuttavia il numero massimo delle rate, che passa da 18 a 10. Una penalizzazione che rende tuttavia conveniente l’adesione alla nuova rottamazione.
Risolto il problema dei professionisti forfettari ex praticanti
Il Decreto semplificazioni 2019 rende più semplice l’accesso al regime forfettario agli ex praticanti iscritti a collegi o ordini.
La lettera d-bis) del comma 57 della legge di stabilità 2015, modificata dall’articolo 1, comma 9, lettera c), della legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018) prevede che non possono avvalersi del regime forfettario le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro.
Tutti ad esclusione delle attività di nuova iscrizione ad un ordine o ad un collegio professionale. Ovvero coloro che hanno svolto tirocini propedeutici al sostenimento dell’esame di stato per l’iscrizione ad un albo.
Per una panoramica delle novità contenute nel DdL semplificazioni si rimanda alla pagina informativa della Camera.
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