Remote working: cos’è e come cambia il lavoro dopo il Covid

Giorgia Bonamoneta

21 Agosto 2022 - 17:06

La pandemia ha cambiato il lavoro e continuerà a cambiarlo. Che cos’è il remote working e perché le aziende lo preferiscono?

Remote working: cos’è e come cambia il lavoro dopo il Covid

Aumenta il lavoro da remoto. Si chiama remote working e corrisponde alla possibilità di lavorare al di fuori della propria sede di lavoro. Anche se lavorare in un regime di remote working è possibile da almeno due decenni, solo dopo la pandemia e il lockdown tale forma di smartworkig ha preso piede anche in Italia.

La pandemia ha portato grandi cambiamenti, positivi e negativi o non ancora calcolabili, come l’aumento del lavoro a distanza (o remote working). Secondo l’International Mobility Survey 2022 di Aon (gruppo leader nella consulenza dei rischi e delle risorse umane e nell’intermediazione assicurativa) le aziende italiane stanno ridefinendo le proprie strategie. A partire, in particolare, dalla mobilità nazionale e internazionale. Un aspetto che sta cambiando, come conseguenza dell’aumento del lavoro da remoto, è la diminuzione dei viaggi d’affari. Infatti anche se nel 2022 sono ripresi i viaggi d’affari per la penisola e all’estero, i numeri sono ben lontani da quelli pre pandemia.

Invece di affrontare l’organizzazione e il costo di un viaggio di lavoro, le aziende stanno agendo con maggiore precauzione. Molte società intervistate hanno adottato il lavoro da remoto, ma manca ancora una corretta organizzazione di questo. In futuro i benefici del remote working non saranno solo per le aziende, che vedranno ridotti i costi di viaggio, ma anche per i dipendenti. La maggior capacità di autogestione di questo genere di lavoro permette di equilibrare meglio vita e lavoro, migliorando il benessere e l’umore del dipendente.

La pandemia ha cambiato e continuerà a cambiare il lavoro. Farsi trovare pronti di fronte al cambiamento è essenziale. Cos’è il remote working e in che modo sta cambiando il lavoro?

Cos’è il remote working: il nuovo lavoro a distanza

Smartworking è un termine spesso utilizzato come ombrello per generalizzare tutti i lavori che si praticano fuori dall’ufficio e attraverso il computer. Ma lo smartworking è una forma evoluta del remote working, poiché permette una maggiore autonomia nello svolgimento del lavoro. Che sia per gli orari o per gli obiettivi da portare a compimento, la grande differenza con il lavoro da remoto è quella dell’indipendenza.

Per remote working si intende un tipo di lavoro flessibile sì, ma che presenta comunque un orario lavorativo da rispettare. Non si lavora per obiettivi, ma si sposta il lavoro dall’ufficio in un altro luogo, a casa per esempio. Per questo remote working è avvicinabile, in italiano, a “lavoro a distanza” o “lavoro da remoto”, a differenza di smartworking.

Remote working e come sta cambiando il lavoro

Il lavoro da remoto, o remote working, sta cambiando l’approccio delle aziende al lavoro. In particolare per la diminuzione dei costi, dell’impronta ambientale e la sicurezza dei dipendenti. Al primo posto ovviamente c’è il risparmio per le trasferte, per esempio, ma non è da sottovalutare anche la crescente attenzione per ambiente e nuove forme di lavoro. Sono queste infatti che permettono al dipendente di gestire meglio e più facilmente il rapporto tra vita privata e lavoro.

Un esempio di ciò è dato dalla diminuzione di viaggi di lavoro o per motivi di lavoro. Sempre più spesso infatti si utilizzano tipologie di lavoro da remoto, pagate allo stesso identico modo, ma senza la difficoltà dell’organizzazione del viaggio.

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