Nel corso di un incontro con la stampa, il presidente di Renault si è detto fiducioso del nuovo corso in Nissan. Precisazioni sono arrivate anche per quanto riguarda i rapporti con FCA.
Renault è fiduciosa che la partnership con Nissan esca rafforzata dalla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della casa giapponese.
È quanto ha detto il presidente di Renault Jean-Dominique Senard nel corso di un’intervista. Le nuove nomine sono state effettuate a seguito dello scandalo che ha coinvolto l’ex presidente Carlos Ghosn, in attesa di giudizio per illeciti finanziari.
A giugno, Nissan ha nominato un nuovo board da 11 membri: di questi, 5 arrivano da Europa e Stati Uniti e 6 sono giapponesi. “L’organo è stato nominato al termine –ha detto Keiko Ihara, consigliere indipendente che si è occupato di valutare le candidature- di un giusto processo di selezione”.
Del Consiglio fanno ora parte sia Senard che il Chief Executive di Renault, Thierry Bollore.
Renault: Senard, necessità possono essere d’aiuto
“Ora abbiamo un nuovo board che è cosciente dei suoi doveri di natura fiduciaria. Lasciamolo lavorare”, ha riferito Senard nel corso di un incontro con la stampa.
Il manager si è detto convinto che i nuovi consiglieri di Nissan valuteranno l’alleanza franco-nipponica come essenziale alla luce delle numerose sfide che attendono il comparto auto. “A volte le necessità possono aiutare”.
Renault: Senard, non ci sono fusioni all’orizzonte
Renault detiene il 43,4% di Nissan che, a sua volta, è socia al 15% nella casa della losanga. Senard ha rimarcato che la priorità è rappresentata dal rafforzamento dell’alleanza Renault-Nissan, allontanando sia l’ipotesi di una fusione franco-nipponica e sia la ripresa dei colloqui con FCA.
“Non sto spingendo in nessuna direzione […] se il board è cosciente del suo ruolo, deve considerare tutte le opzioni”. Anche perché, con sfide come quelle dell’elettrico e della guida autonoma, “tutte le opzioni che possono permettere sinergie e flussi di cassa sono positive”.
Ad oggi non sono in corso colloqui con FCA anche se “tutti hanno diritto di sognare”.
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