Renzi contro Conte: ora la rottura è quasi certa, ecco perché

Violetta Silvestri

08/12/2020

Su Recovery Fund si sta inasprendo la battaglia di Renzi contro Conte: la rottura nel Governo ora è quasi certa, parola di Italia Viva.

Renzi contro Conte: ora la rottura è quasi certa, ecco perché

Renzi accelera sulla crisi di Governo: la rottura è ormai quasi certa secondo Italia Viva.

Nello specifico, le parole di Maria Elena Boschi di oggi, martedì 8 dicembre, sono state chiare nel delineare un clima tesissimo nell’esecutivo. Il contendere, questa volta, è la tanto discussa cabina di regia pensata da Conte per gestire i progetti del Recovery Plan, che saranno finanziati dai miliardi in arrivo dall’UE.

Il metodo del presidente del Consiglio proprio non piace al partito renziano e questa volta la battaglia è dura e non conclusa. Il cdm di ieri, infatti, non ha deciso nulla sulla governance del Piano nazionale di resilienza e ripresa, nonostante l’urgenza.

Le ultime dichiarazioni della Boschi, in un’intervista al Corriere della Sera, hanno evidenziato la gravità del momento: la crisi è quasi certa. Cosa succederà? Renzi aveva già avvertito Conte sul Mes. Adesso i problemi sono - anche - sul Recovery Fund.

No pieni poteri a Conte: la sfida di Renzi

Che Renzi non abbia un rapporto pacifico con il presidente del Consiglio è ormai certo. Ora, però, la relazione potrebbe davvero interrompersi con effetti prolungati, quasi a sancire un divorzio.

A rischio, quindi, c’è più che mai la tenuta del Governo, alla vigilia di una settimana cruciale con Recovery Plan e Mes in agenda.

Cosa sta succedendo? Italia Viva ha posto il veto sulla task force voluta da Conte per gestire i miliardi del Recovery Fund e organizzare i tanti progetti di riforma. Non va bene la struttura di tecnici ed esperti e, soprattutto, non va giù la decisione del primo ministro senza consultare le forze politiche, secondo i renziani.

Maria Elena Boschi ha ben riassunto il dissenso di Italia Viva:

“Noi non stiamo sfidando il premier, stiamo solo difendendo le istituzioni di questo Paese: non abbiamo voluto dare i pieni poteri a Salvini, non intendiamo darli a Conte

E poi, esplicita è stata anche la previsione sulla crisi:

“Non stiamo alzando i toni, noi: siamo in presenza di un fatto gravissimo. Non è possibile che il premier sostituisca il governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook. Se il premier vuole rompere ci dispiace, ma faccia pure. Il richiamo alla responsabilità non può essere a senso unico”.

In sintesi: la rottura non è auspicata, ma purtroppo è quasi certa. Dal tono emerso dall’intervista della Boschi sul Corriere è evidente tutto il disappunto di Renzi e dei suoi fedeli sull’operato di Conte.

Dopo aver ipotizzato le dimissioni del primo ministro se il Mes non passerà in parlamento, ora il segretario di Italia Viva sta mettendo in discussione, di nuovo, Conte in ogni sua decisione (dal no al rimpasto, al ritardo nel gestire il Recovery Fund fino alla titubanza sui 36 miliardi del Mes per la sanità).

Probabilmente si arriverà a un compromesso a seguito di questa “voce grossa” dei ministri Iv. Una spaccatura definitiva nel Governo sarebbe un problema pesante. L’Unione Europea chiama e il Senato traballa senza i voti di tutta la maggioranza.

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