L’exchange FTX potrebbe riaprire dopo aver recuperato asset per 7,3 miliardi di dollari, offrendo una nuova speranza ai creditori. La procedura però appare più complessa di quanto sembri.
Le voci relative a una possibile riapertura dell’exchange di fama internazionale FTX stanno rapidamente facendo il giro del mondo. In molti sostengono che la riapertura dell’exchange sia la soluzione migliore disponibile a Kroll e al suo team per riuscire con successo nella procedura di ristrutturazione.
Adesso che FTX ha dichiarato di aver recuperato asset per un valore pari a 7,3 miliardi di dollari, il pubblico dei clienti dell’exchange fallito è tornato a sperare in un lieto fine.
FTX, buone e cattive notizie per i creditori. L’exchange aprirà nuovamente?
Nell’udienza di Tribunale del 12 aprile, gli avvocati rappresentanti di FTX, Sullivan & Cromwell, hanno dato la buona notizia, informando del fatto che in questo momento non sia da escludere la possibilità che l’exchange possa tornare attivo già dal secondo trimestre del 2024. In passato, il Ceo di FTX, John Ray, si era più volte mostrato a favore della riapertura delle operazioni e dei servizi di FTX, esaminando i vantaggi e le implicazioni fiscali che potrebbero sorgere con il riavvio dell’exchange.
Questa opinione pare essere condivisa anche da Zane Tackett, ex capo delle vendite istituzionali di FTX. Tackett sostiene però che ci sarebbero diversi ostacoli da dover superare prima di rilanciare con successo un exchange tanto amato quanto criticato come FTX. Per cominciare, il finanziamento dell’avvio potrebbe comportare l’utilizzo di una parte dei fondi recuperati per i creditori. Inoltre, se l’exchange risorto fallisse ancora una volta, i creditori finirebbero per perdere ulteriore denaro. Vi è infine da ricordare che, qualora FTX non presentasse lo stesso grado di innovazione del passato, difficilmente riuscirebbe ad attrarre nuovi investitori.
In sostanza, non c’è ancora alcuna certezza che l’exchange riavvi i propri servizi e l’eventuale riapertura comporterebbe probabilmente più tempo e problemi del previsto. Difatti, non è ancora chiaro il motivo per cui, nonostante le recenti dichiarazioni di Sullivan & Cromwell, FTX EU abbia avviato una parallela proceduta di recupero fondi. Allo stesso modo, sebbene Kroll, dal lato FTX International, non stia proponendo alcun programma definitivo, molti utenti hanno ricevuto un e-mail da PwC (Bahamas) in cui viene richiesta una registrazione dati, senza alcuna scadenza e ne tanto meno la certezza che la procedura possa portare ad alcun risultato.
La situazione è complessivamente poco chiara e sta creando molto disagio ai creditori dell’exchange in bancarotta. Allo stesso modo, il token FTT ha raddoppiato il proprio valore in meno di 24 ore di contrattazione grazie all’entusiasmo e l’apprezzamento degli operatori di fronte all’ipotesi che FTX possa tornare a essere operativo nel breve periodo.
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