È meglio il Prefetto o il Giudice di Pace per presentare ricorso contro le multe stradali? Ecco come scegliere a seconda delle circostanze.
Il ricorso contro una multa stradale può essere presentato in autonomia, vale a dire senza dover per forza chiedere l’assistenza di un avvocato, scegliendo se ricorrere al Prefetto oppure al Giudice di Pace (in quest’ultimo caso l’avvocato è facoltativo per valori entro 1.100 euro). Si tratta di due alternative a disposizione dei cittadini, che possono scegliere liberamente quella che preferiscono. Il ricorso può infatti essere presentato indistintamente a l’uno o all’altro organo, ma la scelta dovrebbe essere ponderata.
È vero che in alcuni casi le due procedure sono del tutto sostituibili, ma presentano comunque delle peculiarità che possono fare la differenza nell’esito del ricorso. Non si può stabilire in senso assoluto cosa sia meglio tra il ricorso al Prefetto e il ricorso al Giudice di Pace, poiché tutto dipende dalle circostanze specifiche, tra cui le tempistiche, i costi e il motivo della contestazione.
Vediamo ora quali sono gli elementi caratterizzanti di entrambe le opzioni per capire quale preferire a seconda delle proprie esigenze.
Differenze tra il ricorso al Prefetto e al Giudice di Pace per le multe stradali
Ecco una tabella riassuntiva delle differenze tra le procedure.
Differenze | Giudice di Pace | Prefetto |
Costo | Contributo unificato (minimo 43 euro) e marca da bollo (27 euro) | Nessuno |
Avvocato | Obbligatorio per multe sopra a 1.100 euro, ma spesso necessario. | Facoltativo |
Conseguenze in caso di rigetto | In caso di infondatezza una sanzione | La multa raddoppia |
Opposizione al rigetto | Possibile in Appello | Possibile al Giudice di Pace |
Imparzialità | Il giudice è terzo e imparziale | Il Prefetto non è un organo terzo |
Leggi | Il giudice interpreta il diritto | Il Prefetto non è un tecnico del diritto |
Prove | Qualsiasi, compresi testimoni | Documenti relativi al verbale |
Tempistiche per proporre il ricorso | Entro 30 giorni, 60 giorni per i residenti all’estero | Entro 60 giorni |
Tempi di risposta | Esito del processo con le varie udienze | Entro 180 giorni se inviato alla Polizia Municipale, entro 210 giorni se inviato al Prefetto oltre i quali vige il silenzio-assenso. |
Meglio il Prefetto o il Giudice di Pace?
La scelta tra il ricorso al Prefetto e quello al Giudice di Pace potrebbe tenere conto di numerosi fattori, compresi la spesa economica necessaria per iniziare il ricorso e partecipare alle udienze, il rischio di ricevere una sanzione maggiorata e le tempistiche. A meno che ci si trovi ad aver superato i termini massimi per proporre ricorso al Giudice di Pace, trovandosi quindi di fronte a una scelta obbligata, bisognerebbe però muovere le proprie considerazioni sulla motivazione del ricorso.
Presso il Giudice di Pace si avvia un vero e proprio processo civile, nel quale sarà possibile portare in proprio sostegno qualsiasi prova a disposizione, come le dichiarazioni testimoniali, delle registrazioni e così via, e si avrà modo di contestare in senso ampio la legittimità della multa. Per esempio, sarà quindi preferibile il ricorso al Giudice di Pace per contestare il verbale di divieto di sosta e sostenere che l’auto era stata fermata in un luogo diverso, ma anche per sostenere che i cartelli stradali non rispettavano il Codice della Strada. In generale, è più utile rivolgersi al Giudice di Pace quando il ricorso si basa sulla legittimità legislativa dell’accertamento o della sanzione, tale da richiedere la garanzia di terzietà e preparazione tecnica di un giudice.
Bisognerebbe invece ricorrere al Prefetto quando l’illegittimità della sanzione è immediatamente verificabile dai documenti (la notifica del verbale è arrivata oltre i tempi massimi, è stato denunciato il furto del veicolo antecedentemente, il veicolo è stato venduto precedentemente). In sintesi, è preferibile il ricorso al Prefetto quando non è necessaria l’interpretazione delle norme e si può beneficiare della riduzione delle tempistiche e dell’assenza di costi da sostenere.
Bisogna quindi considerare il proprio caso specifico, dato che ci sono numerosi altri elementi correlati, ad esempio la distanza tra la propria abitazione e il tribunale di competenza del Giudice di Pace. Riguardo ai famigerati autovelox non omologati, invece, sarebbe preferibile il Giudice di Pace, poiché l’interpretazione normativa è senza dubbio necessaria.
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