Riforma fiscale 2021, Draghi delinea il perimetro con i no alla proposta di Letta sulla tassa sull’eredità e anche alla flat tax di Salvini.
La riforma fiscale continua a essere protagonista delle discussioni politiche, anche in occasione della presentazione del decreto Sostegni bis. D’altronde, la legge-delega per la riforma del Fisco è attesa a luglio. Ma una cosa, anzi due, appaiono certe: non ci sarà né la flat tax né la tassa sull’eredità.
Mentre la tassa piatta è uno dei cavalli di battaglia della Lega, la tassa sull’eredità è una novità proposta dal segretario del PD Enrico Letta. Il Presidente del Consiglio Draghi, però, ha bocciato entrambe le proposte, ma per due motivi ben diversi.
Riforma fiscale 2021: perché Draghi dice di no alla flat tax di Salvini
Salvini ci prova e ci riprova a proporre la flat tax: l’obiettivo finale, per lui, è quello d’introdurre la tassazione unica al 15%. Secondo il piano originario, la flat tax prevedeva due step:
- il primo, attualmente in vigore, con l’aliquota al 15% per ricavi e compensi fino a 65.000 euro;
- il secondo, mai attuato, con l’aliquota al 20% per ricavi e compensi fino a 100.000 euro.
Il secondo passaggio non è mai stato realizzato: l’alleanza al Governo Lega-Movimento 5 Stelle fu interrotta proprio da Salvini.
Nel documento contenente le proposte della Lega nell’ambito della riforma fiscale si legge che:
“la Lega Salvini Premier vede nel passaggio a una imposta di tipo flat tax sui redditi la misura decisiva per snellire e semplificare il sistema”
Il Presidente Draghi però ha più volte sottolineato come la riforma fiscale dovrà salvaguardare il principio di progressività del prelievo, sancito dalla Costituzione, per il quale banalmente chi più ha, paga di più (non solo in maniera progressiva, ma anche in modo proporzionale). È chiaro quindi che la riforma che ha in mente Draghi, delineata nei parametri sanciti dalla Costituzione, va in contrasto per definizione con la flat tax.
Tassa sull’eredità, la proposta di Letta fuori dalla riforma fiscale di Draghi
A essere stata bocciata non è solo la proposta di Salvini: anche la tassa sull’eredità proposta dal segretario del PD Letta ha trovato il no secco di Draghi.
La proposta è la seguente: l’aumento della tassa di successione per i patrimoni sopra il milione di euro, così da riconoscere un bonus di 10.000 euro ai 18enni. Se da un lato è vero che la pandemia ha acuito le distanze sociali, per Draghi non è tramite la patrimoniale che si può colmare la distanza.
Inoltre, nella conferenza stampa di presentazione del decreto Sostegni bis, Draghi ha ribadito che in questo contesto non è il caso di “prendere soldi dai cittadini ma di darli”.
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