Riforma IVA allo studio del MEF: secondo le anticipazioni del direttore generale Fabrizia Lapecorella in audizione il 26 marzo, si pensa a una semplificazione dell’imposta sul valore aggiunto con due aliquote, una per i beni primari e l’altra ordinaria. Vediamo le ultime novità dal Governo Draghi.
Riforma dell’IVA con due sole aliquote, una per i beni di prima necessità e l’altra ordinaria: queste le ultime novità in arrivo dal MEF circa l’imposta sul valore aggiunto.
La riforma dell’IVA si inserisce nel più ampio disegno di ristrutturazione del Fisco.
Il progetto di semplificazione dell’IVA torna in auge, quindi, e a darne notizia è Fabrizia Lapecorella, direttore Generale delle Finanze, durante l’audizione presso le commissioni riunite di Camera e Senato del 26 marzo 2021.
Riforma IVA con due aliquote, una ordinaria e l’altra per i beni di prima necessità: le novità dal MEF
Nell’ampio piano di riforma fiscale a cui il MEF sta lavorando c’è spazio anche per la rimodulazione delle aliquote IVA.
La riforma dell’IVA a cui si starebbe puntando prevede il passaggio a due aliquote:
- una per i beni di prima necessità, come gli alimenti, tra il 5 e il 10%;
- una ordinaria, ridotta di uno o due punti rispetto a quella attuale del 22%.
Ricordiamo che attualmente sono in vigore tre aliquote:
- 4% - aliquota minima - per l’IVA sui generi di prima necessità;
- 10% - aliquota ridotta - per l’IVA su servizi turistici, alimentari ed edili;
- 22% - aliquota ordinaria - per l’IVA da applicare in tutti i casi non rientranti nelle prime due aliquote.
Salta all’occhio l’aumento dell’aliquota più bassa, incremento che peserebbe in particolar modo sui nuclei familiari con un reddito medio/basso. Lapecorella risponde così a questa obiezione:
“Sebbene la proposta di uniformare le attuali aliquote ridotta e super ridotta, prevedendo un’aliquota intermedia, comporti un aumento dell’imposta per i beni assoggettati al 4%, tale aumento sarebbe compensato dalla riduzione dell’aliquota del 10% e, eventualmente, dalla riduzione dell’aliquota ordinaria. Analizzando l’incidenza dell’Iva sul reddito delle famiglie prima e dopo l’applicazione della riforma sarebbe auspicabile osservare una maggiore diminuzione dell’incidenza per le famiglie con minore reddito disponibile equivalente. La scelta delle aliquote da applicare nella riforma dipenderà da eventuali esigenze in termini di gettito e dagli effetti redistributivi.”
Riforma del Fisco col Governo Draghi: come potrebbe cambiare l’IVA
Per ora però il Ministero dell’Economia si sta occupando di proiettare vari scenari per capire quali possano essere gli effetti sul gettito erariale.
Una soluzione potrebbe essere quella di ridurre le aliquote IVA e applicarle in modo limitato solo a determinate categorie di beni e servizi, così da favorire la corretta applicazione dell’imposta da un lato e continuare a garantire il gettito.
Inoltre, ridefinendo le categorie di beni e servizi a cui si applica l’aliquota ridotta, si riuscirebbe a controllare più facilmente i casi di elusione dell’imposta.
In ogni caso, i margini di manovra del Fisco italiano vanno di pari passo rispetto alle decisioni europee: attualmente è in discussione proprio una proposta di direttiva di revisione delle aliquote IVA, che se approvata garantirebbe una maggiore indipendenza agli Stati membri.
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