Riforma delle pensioni, ultime notizie: oggi i sindacati hanno incontrato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. La richiesta è di una nuova riforma che risolva i problemi a medio-lungo termine; Quota 100 non è abbastanza.
Nella giornata di oggi è da segnalare un importante appuntamento sulla riforma delle pensioni: l’incontro tra Governo e sindacati che ha avuto luogo presso il Ministero del Lavoro.
Ad incontrare il Governo, rappresentato dal sottosegretario del Lavoro Claudio Durigon, sono stati CGIL, CISL e UIL, convocati per un confronto sul tema della previdenza: il vertice è stato l’occasione per chiarirsi dopo le polemiche delle ultime settimane con Movimento 5 Stelle e Lega che - convinti di aver fatto il possibile con riforma delle pensioni e Quota 100 - non hanno preso di buon grado la decisione dei sindacati di scendere in piazza per protestare contro il decreto 4/2019.
Dura la reazione specialmente del Movimento 5 Stelle che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un video di Mario Monti in cui questo ha raccontato che nel 2011 i sindacati hanno accolto senza protestare l’approvazione della Legge Fornero.
Incontro sindacati-Governo: il comunicato di CGIL-CISL-UIL
I sindacati che hanno preso parte all’incontro hanno pubblicato un resoconto, che riportiamo di seguito per intero.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno incontrato oggi il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon per un confronto sulla riforma pensionistica. Le tre confederazioni chiedono di ampliare la platea di Quota 100, riconoscendo per le donne un anno di bonus per ogni figlio, e di eliminare le finestre di accesso alla pensione per i lavoratori gravosi che vengono penalizzati dal sistema previsto dal governo.
“Ci aspettiamo che su Quota 100 il Governo prenda in considerazione gli emendamenti che abbiamo presentato, illustrati anche nelle audizioni, e sui quali si è impegnato ad avere un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali, prima di prendere una decisione” così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in conferenza stampa, ha commentato l’incontro di oggi al ministero del Lavoro sottolineando che “il governo ha poi accettato di confrontarsi anche su tutta la riforma pensionistica”.
Maurizio Landini ha poi ricordato altri due temi che sono stati posti all’attenzione del Governo: “la questione degli esodati che rimangono e per i quali bisogna trovare una soluzione; e il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione”. Per il leader della Cgil infatti “il confronto con il Governo, oltre alle pensioni deve riguardare le politiche industriali, il piano di investimenti, le questioni fiscali e i tanti temi messi in campo per una nuova politica di sviluppo. È necessario – spiega – che l’esecutivo dia risposte di merito su tutte le questioni aperte”.
Intanto il 28 febbraio è fissata la riunione delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil “dopo la manifestazione unitaria e dopo l’incontro di oggi – annuncia Landini – decideremo come proseguire l’iniziativa e sostenere le nostre rivendicazioni. A metà marzo c’è uno sciopero degli edili che è la categoria più colpita. Valuteremo giovedì – continua Landini- cosa mettere in campo e come sostenere il confronto che si e’ aperto con il governo.”
Riforma delle pensioni: Quota 100 non è sufficiente
Nell’incontro che ha avuto luogo oggi i sindacati hanno avuto modo di ribadire la loro posizione nei confronti della riforma delle pensioni prevista dal decreto 4/2019. Nel dettaglio, i sindacati pur consapevoli che con l’approvazione di Quota 100 è stato fatto un passo avanti rispetto al passato, hanno chiesto al Governo l’approvazione di un provvedimento più strutturale che vada a risolvere definitivamente i problemi in ambito previdenziale.
A far discutere di Quota 100, quindi, non è tanto la formula quanto il fatto che questa sia una misura tampone: consentire ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni solamente per i prossimi tre anni, infatti, non è assolutamente sufficiente per risolvere i problemi che attanagliano il Paese. Senza contare che i requisiti di Quota 100 escludono migliaia di lavoratori, specialmente le donne che molto difficilmente raggiungono i 38 anni di contribuzione richiesti dalla misura visto che nella maggior parte dei casi queste hanno svolto lavori part-time e discontinui. A tal proposito, per favorire il pensionamento delle donne è stato chiesto un anno di contribuzione bonus per ogni figlio.
I sindacati, quindi, hanno chiesto al Governo di pensare fin da subito ad una nuova riforma delle pensioni poiché Quota 100 non è sufficiente.
Scopo dell’incontro di oggi, quindi, è stato anche quello di pensare a delle misure ad hoc per favorire coloro che non possono vantare carriere lavorative continue, quali appunto le donne ma anche i giovani visto che questi difficilmente riusciranno a maturare una corposa anzianità contributiva a causa dello stato attuale del mercato del lavoro.
Riforma delle pensioni, le altre richieste dei sindacati
Nell’incontro di oggi poi i sindacati hanno chiesto informazioni in merito all’insediamento delle due Commissioni tecnico-contabili che avranno il compito rispettivamente di valutare un ampliamento dell’elenco dei lavori gravosi e usuranti e di capire in che modo separare l’assistenza dalla previdenza.
L’ultimo tema di dibattito - su cui si è discusso particolarmente anche nella precedente legislatura - è quello di una pensione di garanzia per i più giovani, così da poter rendere più equo il sistema nel medio-lungo termine; nel frattempo non si potrà prescindere dal rilancio della previdenza complementare, strumento utile per tutti coloro che rientrano in un sistema contributivo puro e che, a causa delle loro carriere discontinue, rischiano di percepire un assegno pensionistico molto basso.
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