Pensioni, l’Inps rivuole tutti i soldi. E adesso?

Simone Micocci

1 Febbraio 2025 - 09:50

Gentile redazione: sono andato in pensione con Quota 100 e a inizio 2024 ho svolto qualche giorno di lavoro per un amico. Ora l’Inps rivuole tutti i soldi: come devo comportarmi?

Pensioni, l’Inps rivuole tutti i soldi. E adesso?

Generalmente non ci sono impedimenti alla possibilità di riprendere a lavorare dopo il raggiungimento del diritto alla pensione. Redditi da lavoro, sia come dipendente che autonomo, sono infatti compatibili, e pienamente cumulabili, con la pensione. Anzi, in un secondo momento si potrà persino chiedere all’Inps un ricalcolo dell’assegno affinché vengano riconosciuti anche i contributi versati dopo la liquidazione della pensione (con il cosiddetto supplemento).

Ma attenzione perché non è sempre così. Ci sono, infatti, delle misure di pensionamento anticipato che vietano di riprendere a lavorare, almeno non prima del raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (al compimento dei 67 anni quindi).

Lo sa bene un nostro lettore che suo malgrado riteneva che pochi giorni di lavoro non fossero nulla di cui preoccuparsi, mentre invece adesso deve fare i conti con la richiesta dell’Inps di restituire l’intero importo di pensione.

Lavora per pochi giorni e l’Inps gli ha chiesto tutti i soldi indietro. Cosa fare?

Gentile lettore,
purtroppo la sua poca conoscenza della materia le ha provocato un danno difficilmente recuperabile, per quanto non è comunque detta l’ultima parola.

Riassumendo, lei è andato in pensione all’età di 62 anni ricorrendo a Quota 100 nel 2021, il che l’ha messa nella situazione in cui almeno fino al 2027, quando compirà i 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia, non potrà svolgere alcuna attività lavorativa diversa dalla prestazione occasionale (entro il limite di 5.000 euro l’anno). Nel disciplinare il funzionamento di Quota 100, come pure delle successive Quota 102 e Quota 103, infatti, il legislatore ha stabilito che per coloro che sono andati in pensione in anticipo non vale il principio per cui è possibile cumulare senza limiti pensione e stipendio. Anzi, in questo caso basta anche un solo euro percepito da attività di lavoro subordinato o autonomo prima del compimento dei 67 anni per far perdere il diritto alla pensione e far scattare l’obbligo di restituzione degli importi fino a quel momento liquidati.

Nel suo caso si tratta di una somma molto importante, il che la pone sicuramente in una situazione di difficoltà; una vera e propria beffa visto che come da lei spiegato la ragione per cui si trova in questa situazione è da individuare in pochi giorni di lavoro svolti per l’azienda di un suo amico, il quale ovviamente non avrebbe potuto impiegarla in nero e pertanto ha comunque provveduto alla regolarizzazione e all’invio della comunicazione obbligatoria.

Una volta che quindi l’Inps è venuto a conoscenza di questa, seppur breve, esperienza, non ha potuto far altro che far scattare la sanzione prevista.

Ma attenzione, perché detto questo potrebbe comunque esistere una scappatoia, una possibilità per salvaguardare il diritto alle pensioni già pagate e a quelle future. Di recente, infatti, c’è stata una sentenza che potrebbe giocare in suo favore.

Si tratta di una persona che si trovava in una situazione simile, avendo ricevuto dall’Inps la richiesta di restituire 24 mila euro perché dopo essere andata in pensione con Quota 100 ha lavorato qualche giorno come comparsa per un film.

Tuttavia non si è arresa e supportata dai legali Piccoli e Righi ha fatto ricorso al giudice del Lavoro del Tribunale di Vicenza, il quale ha riconosciuto le ragioni della pensionata facendole così mantenere quanto fino ad allora aveva maturato. Nel dettaglio, il giudice Sartorello ha spiegato che trattandosi di “redditi di irrisorio importo e derivanti da prestazioni del tutto isolate”, come nel suo caso appunto, nonché “aventi carattere di specialità”, è bene differenziarle dal tipico rapporto di lavoro subordinato.

Questa sentenza (di cui può approfondire qui) potrebbe esserle d’aiuto, per quanto ovviamente non è detto che anche altri giudici possano vederla allo stesso modo. L’esito di un ricorso infatti non è mai scontato, per quanto comunque in questo caso è l’unica soluzione che le possiamo consigliare (ovviamente facendosi assistere da un avvocato esperto della materia).

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO