Clima di tensione in Russia a causa della riforma delle pensioni annunciata dal Cremlino: l’età pensionabile aumenterà di 5 anni per gli uomini e di 8 anni per le donne.
Mentre in Italia si discute della riforma delle pensioni, in Russia da giorni si vive un clima di tensione generato dalla riforma del sistema previdenziale annunciata da Putin.
Nei giorni scorsi migliaia di persone si sono riversate nelle principali piazze della Russia per protestare contro la riforma delle pensioni che il Cremlino ha intenzione di attuare. In quell’occasione la polizia russa ha fermato 1.018 persone in tutto il Paese, di cui 452 solamente nella zona di San Pietroburgo dove gli episodi di violenza sono stati molteplici.
Ma per quale motivo la popolazione russa è così in fermento per la riforma delle pensioni? Quale sarà l’età pensionabile prevista una volta che questo provvedimento entrerà in vigore?
Qualora la riforma delle pensioni dovesse entrare in vigore, l’età pensionabile in Russia sarà più bassa di quella prevista in Italia, dove dal 1° gennaio 2019 per la pensione di vecchiaia saranno necessari 67 anni di età. Tuttavia, in Russia le speranze di vita della popolazione sono più basse rispetto che da noi, quindi la riforma avrà comunque un impatto notevole.
Quindi mentre gli italiani attendono - in maniera molto più moderata - l’adeguamento dei requisiti per il pensionamento con le speranze di vita che porterà ad un incremento generale dell’età pensionabile, in Russia la popolazione ha dichiarato “guerra” al Governo.
E pensare che dal Cremlino hanno assicurato che quanto verrà risparmiato grazie all’incremento dell’età pensionabile sarà utilizzato per aumentare gli importi degli assegni previdenziali. In caso di approvazione della riforma, infatti, i russi andranno sì in pensione più tardi ma beneficiando di un assegno più alto rispetto a quello percepito.
Garanzie che però non sono state sufficienti per placare gli animi della popolazione russa, in rivolta contro la riforma prospettata dal Governo con la quale l’età per accedere alla pensione sarà rivista al rialzo di diversi anni.
Ma cosa prevede nel dettaglio la riforma? Di quanto si alzerà l’età pensionabile in caso di approvazione della stessa? Scopriamolo.
A quanti anni si va in pensione in Russia?
Ad oggi in Russia si va in pensione molto prima rispetto che in Italia. Nel nostro Paese, infatti, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è pari a 66 anni e 7 mesi (67 anni dal prossimo anno), mentre per l’alternativa rappresentata dalla pensione di vecchiaia sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
In Russia, invece, l’età pensionabile - bloccata da circa 90 anni - è pari a 60 anni per gli uomini e a 55 anni per le donne.
In Russia si va in pensione prima, ma si vive di meno
Bisogna considerare, però, che le speranze di vita in Russia sono più basse rispetto all’Italia. Nel nostro Paese, infatti, l’Istat ha rilevato una speranza di vita alla nascita pari a 82,8 anni, più alta per le donne (85 anni) rispetto agli uomini (80,6 anni).
In Russia, invece, secondo i dati ROSSTAT l’aspettativa di vita media per il 2017 è pari a 72,5 anni. Qui inoltre c’è una differenza più ampia tra gli uomini - per i quali la speranza di vita media è di 67,5 anni - e le donne (77,6 anni).
Come vedremo di seguito, quindi, l’impatto della riforma delle pensioni annunciata da Putin lo scorso 29 agosto in diretta su tutte le tv nazionali avrà un impatto persino peggiore di quello avuto dalla Legge Fornero in Italia.
Di quanto aumenterà l’età pensionabile in Russia
Il 29 agosto 2018, in diretta TV, il leader russo Vladimir Putin ha annunciato un aumento dell’età pensionabile per i lavoratori russi, con un incremento di 5 anni per gli uomini e di 8 anni per le donne.
Nel dettaglio, per gli uomini si passerà da 60 a 65 anni, mentre per le donne da 55 a 63 anni. Visto quanto detto in precedenza, quindi, anche se l’età pensionabile resterà più bassa rispetto a quella italiana, l’impatto della riforma Russa sarà persino maggiore di quello della Legge Fornero del 2011.
Come dichiarato da Putin, però, questo incremento anche se impopolare era necessario poiché si rischia che continuando così l’intero sistema possa crollare.
Secondo le stime, infatti, il popolo dei pensionati russi entro il 2030 supererà quello della popolazione attiva. L’invecchiamento della popolazione, unito al problema del calo demografico, farà sì che in Russia non ci saranno più risorse per erogare le pensioni. D’altronde già oggi l’importo medio degli assegni previdenziali percepiti in Russia è molto basso, per un importo medio di 175€ mensili.
A tal proposito il primo ministro Dmitrij Medvedev ha dichiarato che grazie alle risorse risparmiate si potrà procedere con un aumento degli importi delle pensioni; nel dettaglio, si stima che entro il 2024 la pensione media passerà da 14.000 rubli a 20.000 rubli, equivalente di circa 250€.
Dichiarazioni però che non sono servite per placare gli animi della popolazione russa, la quale è assolutamente contraria alla riforma che porterà ad una riduzione sensibile dell’aspettativa di vita come pensionati.
-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti