Rimborso IVA 2021, il modulo di controllo è stato pubblicato in ritardo dall’Agenzia delle Entrate: il comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Commercialisti del 1° febbraio sottolinea la disparità di trattamento e approccio nel rispetto delle scadenze.
Rimborso IVA 2021, i ritardi dell’Agenzia delle Entrate nel mettere a disposizione i moduli di controllo ostacolano il rispetto delle scadenze: l’Associazione Nazionale Commercialisti prende posizione rispetto alle tempistiche dell’Amministrazione Finanziaria.
Il modello per la dichiarazione IVA, così come il software di controllo, sono stati messi a disposizione dalle Entrate il 1° febbraio 2021. Ma non basta: l’ANC sottolinea, nel comunicato stampa del 1° febbraio stesso, come siano inevitabili dei ritardi dal punto di vista operativo.
Le software house hanno infatti bisogno di tempo per modificare i sistemi e dare ai professionisti l’indispensabile per procedere.
Rimborso IVA 2021 e i ritardi delle Entrate sui moduli di controllo
I ritardi dell’Agenzia delle Entrate nella messa a disposizione dei moduli di controllo della dichiarazione IVA mettono a rischio i rimborsi: lo sottolinea l’ANC con il comunicato stampa del 1° febbraio.
Tale ritardo, spiega il comunicato, è “inspiegabile”: in effetti i modelli in bozza delle dichiarazione IVA sono stati pubblicati lo scorso 23 dicembre, mentre quelli definitivi il 15 gennaio.
I moduli di controllo invece sono arrivati solo il 1° febbraio: il problema, sottolinea il Presidente ANC Marco Cuchel, è che dal punto di vista operativo le software house hanno bisogno di tempo per adeguare i sistemi. È paradossale, insomma, che i modelli siano stati messi a disposizione con così largo anticipo rispetto alle scadenze, mentre i moduli di controllo sono arrivati solo a febbraio.
I rimborsi IVA del 2021 rischiano quindi di essere compromessi, in un momento di seria difficoltà economica per tantissime partite IVA.
Rimborso IVA 2021, i commercialisti dell’ANC contro i ritardi delle Entrate
Un aspetto delicato sollevato dall’ANC è il diverso approccio alle scadenze, o meglio, al rispetto delle stesse.
Si legge nel comunicato:
“È sorprendente come dai contribuenti si pretenda il rispetto di termini e scadenze e invece, quando è il cittadino che deve esercitare un legittimo interesse, l’Amministrazione finanziaria si permette di non considerare i tempi di lavoro di coloro che sono preposti a tradurre in operatività le regole che lei stessa detta.”
Una vera e propria disparità di trattamento, che però viene percepita soltanto dai diretti interessati.
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