Disservizio raccolta rifiuti, come richiedere il rimborso per la Tari 2019. I problemi conseguenti la mancata raccolta dei rifiuti interessano tutta Italia e in particolar modo la Capitale.
Tari 2019: come si richiede il rimborso per disservizio? La (non) raccolta dei rifiuti sta creando non pochi problemi in tutta Italia. La situazione infatti risulta essere critica non solo nella Capitale.
L’estate è sempre un periodo critico per la raccolta rifiuti, che con il caldo deperiscono più in fretta causando una serie di disagi e malesseri, fino ad arrivare a vere e proprio emergenze sanitarie. È per questo che notiamo maggiormente il rallentamento della raccolta dei rifiuti durante il periodo estivo.
Nel caso in cui viviate in una delle città in cui la raccolta dei rifiuti non funziona (o funziona a singhiozzi), potete richiedere il rimborso Tari 2019 per disservizio. Vediamo come.
Come richiedere rimborso Tari per disservizio
A causa della costante inefficienza delle autorità preposte al raccoglimento dei rifiuti, sono molti i cittadini che spesso e volentieri sono tentati dal non pagare la Tari per principio.
In realtà, in presenza di un forte disservizio, il cittadino può richiedere il rimborso.
Il principio secondo cui si ha diritto a uno sconto sulla Tari in caso di disservizio è sancito dalla legge 147/2013, secondo la quale nel momento in cui il servizio viene interrotto causando danni o pericolo alle persone o all’ambiente, il cittadino può pagare solo il 20% della tassa sui rifiuti, presentando una certificazione Asl sul pericolo di salute pubblica.
La legge quindi sancisce il diritto del cittadino di avere una riduzione dell’80% sulla tassa dei rifiuti se il servizio del Comune è scadente.
Inoltre, la legge al comma 676/677 stabilisce che:
Nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la TARI è dovuta in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita.
Questo vuol dire che chi ha il punto di raccolta dei rifiuti lontano da casa ha diritto a uno sconto sulla Tari fino al 40%.
Il cittadino che è costretto a vivere in mezzo ai rifiuti per mancata raccolta da parte delle autorità ha quindi tutto il diritto di richiedere un rimborso.
Per richiedere riduzioni, sconti e i rimborsi sul pagamento della Tari si possono seguire due procedure:
- collegarsi al sito del proprio Comune e compilare l’apposito modello di domanda;
- rivolgersi direttamente allo sportello degli uffici comunali.
Rimborso Tari dell’80% per i cittadini romani
Data la grave emergenza rifiuti che ha visto (e continua a vedere) la Capitale come protagonista, il Codacons è sceso in campo al fianco dei consumatori romani mettendo a disposizione online due iniziative distinte.
Il primo modulo è per chiedere la rideterminazione della tariffa. L’Associazione mette a disposizione dei cittadini una diffida, con la quale si chiederà di “disporre l’immediato annullamento/sgravio in autotutela degli importi richiesti ai cittadini a titolo di TARI per l’anno 2018/19, applicando la tariffa solo nella misura del 20% così come prevede la normativa”.
Il secondo modulo invece serve per dichiararsi persona offesa e chiedere un risarcimento di 2.000 euro per i danni subiti a causa della mancata raccolta. In questo caso ci si costituisce parte civile nel processo per mancata raccolta dei rifiuti in caso di rinvio a giudizio.
Dal 1° gennaio 2020 dovrebbe entrare in vigore il primo metodo tariffario condiviso su base nazionale, studiato da Arera. La novità per il calcolo della Tari non riguarda solo le bollette, che dovrebbero risultare meglio conteggiate, ma tutta la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
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