Effetti collaterali da vaccino per il Covid: chi risponde di un eventuale risarcimento? La Pfizer si è tutelata: la responsabilità è dello Stato.
Vaccino Covid: la Pfizer si è voluta prendere i meriti riguardo al funzionamento, ma ha scelto di nascondersi da eventuali effetti collaterali. Lo fa presente Repubblica, la quale ha fatto notare che nel contratto che l’Italia ha firmato con la Pfizer-BioNTech per la fornitura del vaccino Comirnaty è presente una clausola che tutela l’azienda da potenziali cause legali.
Nel firmare il contratto per la fornitura di vaccini, e consapevole dei possibili effetti collaterali (non gravi ma comunque potrebbero esserci delle reazioni avverse temporanee), la Pfizer-BioNTech ha deciso di lasciare piena responsabilità allo Stato che si occupa della somministrazione. Citando un noto fatto storico, potremmo dire che questa se ne è “lavata le mani”, scegliendo di prendersi solamente i meriti (e le conseguenti ricchezze) e lasciando allo Stato italiano gli oneri di una potenziale difesa dalle cause intentate da coloro che hanno subito degli effetti collaterali del vaccino per il Covid.
E va detto che non è la sola clausola a penalizzare l’Italia (come tutti gli altri Paesi che hanno sottoscritto un contratto per la fornitura del Comirnaty): la Pfizer-BioNTech, infatti, ha anche deciso di tutelarsi da eventuali ritardi nelle consegne, come d’altronde successo in questi giorni. Per questo motivo le penali in caso di ammanco nelle forniture non sono automatiche, in quanto nel contratto ci sono formule con cui la Pfizer si è tutelata dal mancato rispetto del cronoprogramma delle forniture.
Una causa legale intentata dall’Italia, come tra l’altro annunciato da Giuseppe Conte, difficilmente - quindi - avrebbe successo. Più che altro è l’Italia a doversi guardare dalle potenziali cause intentate da coloro che dopo essersi vaccinati hanno subito una reazione avversa. Come anticipato, infatti, la Pfizer ha scelto di tutelarsi anche da questi.
Effetti collaterali vaccino Pfizer-BioNTech: è lo Stato a dover risarcire
Ribadiamo che ad oggi non ci sono testimonianze di effetti collaterali gravi per chi si sottopone alla vaccinazione per il Covid. Possono verificarsi, infatti, sensazioni di stanchezza, mal di testa, brividi e dolori muscolari o articolari, mentre non si ha notizia di reazioni più gravi.
In poche circostanze il vaccino ha provocato reazioni allergiche, ma comunque non ci sono elementi per pensare che questo non è sicuro. Tuttavia, fa comunque riflettere che la Pfizer abbia deciso di tutelarsi da reazioni avverse alla somministrazione, decidendo di inserire una clausola che obbliga lo Stato italiano a rispondere per eventuali richieste di risarcimenti e indennizzi.
Come spiegato su Repubblica da quella che viene riconosciuta come una “fonte autorevole”, nei contratti che le Regioni stipulano con le case farmaceutiche per la fornitura dei vaccini anti-influenzali queste clausole non esistono.
Anche perché in Italia vi è una legge, la n°210/1992, che obbliga lo Stato ad indennizzare coloro che subiscono danni irreversibili da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati e vaccinazioni. E da quando questa è in vigore sono rarissimi i casi in cui lo Stato è stato costretto a risarcire queste vittime, e quando è successo è stato a causa di un errore umano (ad esempio per un dosaggio errato).
Con la clausola voluta dalla Pfizer, però, l’azienda lascia allo Stato la responsabilità rispetto a reazioni avverse anche solo temporanee; insomma, qualora una persona vaccinata dovesse riscontrare delle controindicazioni tali da voler intentare una causa di risarcimento, questa dovrà essere presentata allo Stato e non all’azienda che ha realizzato il vaccino.
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