Quando si affronta il pagamento del riscatto dei contributi è sempre bene fare i conti prima. Pagare in un’unica soluzione potrebbe non essere la scelta giusta.
Il pagamento dei riscatto dei contributi da diritto alla deduzione dal reddito della spesa sostenuta. Quando si affronta, quindi, un riscatto della Laurea, la spesa sostenuta nell’anno di imposta di riferimento da diritto alla deduzione dai redditi imponibili.
Rispondiamo alla domanda di un lettore di Money.it che ci chiede:
Buongiorno, ho un reddito imponibile annuo di circa 30.000 euro. Ora, in vista del pensionamento fra qualche anno, vorrei riscattare la mia Laurea quinquennale e pagare la spesa in un’unica soluzione. L’unico mio dubbio riguarda l’eventuale deducibilità della stessa se l’importo supera il mio reddito. Cosa succede? Posso portare in deduzione la parte residua l’anno successivo? Perchè l’importo che dovrei sostenere è di circa 42 mila euro.
Riscatto Laurea e deduzione, attenzione agli importi
Nel caso specifico che descrive potrebbe portare in deduzione solo 30.000 euro e perderebbe la deduzione degli ulteriori 12.000 euro rimanenti. La deduzione, infatti, non può, se non goduta, essere rimandata all’anno successivo.
Come funziona il beneficio? La deduzione permette di abbattere il reddito imponibile di un importo pari alla spesa sostenuta. Se avesse sostenuto una spesa di 5.000 euro, ad esempio, avrebbe pagato le tasse solo su 25.000 euro e non si 30.000.
Ma se sostiene una spesa deducibile di 42.000 il massimo che può dedurre è il suo reddito totale. Il consiglio, nel suo caso, è quindi di evitare il pagamento in un’unica soluzione se non si vuole perdere parte della deduzione. La scelta migliore sarebbe quella di suddividere l’importo in rate da saldare in due anni in modo che possa essere diviso anche il beneficio per essere goduto in forma intera, visto che anche in questo caso si applica in principio di cassa e la deducibilità si applica solo sugli importi realmente sostenuti nell’anno d’imposta.
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