Non sempre è facile capire quali sono le agevolazione che spettano con una invalidità al 50%.
La legge tende a tutelare le persone invalide e lo fa riconoscendo determinate agevolazioni in base alla riduzione della capacità lavorativa provocata dalla patologia invalidante da cui si è affetti. Ma non sempre è facile comprendere quali sono i diritti che spettano.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci chiede:
“Buongiorno, ho avuto riconosciuta una invalidità al 55%. Vorrei capire quali sono le agevolazioni che mi spettano visto che diversi miei colleghi per l’invalidità fruiscono di permessi mensili dal lavoro e a me, invece, il mio datore di lavoro non vuole riconoscerli. Che diritti ho con questa invalidità?”
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Agevolazioni spettanti con invalidità al 50%
Premetto subito, prima di elencarle le agevolazioni che spettano con la sua percentuale di invalidità. che i 3 giorni di permesso mensile non sono riconosciuti sulla base dell’invalidità riconosciuta ma spettano solo ed esclusivamente ai titolari di legge 104 cui è stato riconosciuto anche l’handicap grave.
Con una invalidità al 55% la capacità lavorativa è ridotta della metà. Ma la maggior parte delle agevolazioni che riguardano il lavoro e la pensione sono riconosciuta solo con percentuale di invalidità più alta. Ad esempio per vedersi riconoscere l’assegno ordinario di invalidità serve una riduzione della capacità lavorativa di almeno due terzi. Per avere diritto a benefici sulla pensione, invece, serve almeno una invalidità al 74% (ed in questo caso si ha diritto all’accesso ad Ape sociale o quota 41). Per la maggiorazione contributiva invalidi, invece, serve almeno un’invalidità al 75%.
Per chi ha invalidità al 55%, quindi, non ci sono benefici lato previdenziale ma sono riconosciute lo stesso alcune agevolazione che le andrà ad elencare di seguito.
Chi ha avuto una certificazione della riduzione della capacità lavorativa del 55%, ad esempio, può iscriversi alla lista delle categorie protette di modo che possa essere inserito nel mondo del lavoro con il collocamento mirato.
In ambito lavorativo, poi, chi è invalido al 55% rientra nella cosiddetta quota di riserva, ovvero la parte di dipendenti di una azienda che deve essere assunta attingendo ai lavoratori bisognosi di tutela.
Se la patologia da cui è affetta ne richiede l’utilizzo, ha diritto, inoltre, a protesi ed ausili a patto che essi siano necessari per l’invalidità che le è stata riconosciuta.
Ma l’agevolazione forse più interessante nel suo caso è il diritto al congedo straordinario per cure di 30 giorni l’anno. Spetta a tutti i lavoratori dipendenti cui è stata riconosciuta una invalidità superiore al 50% (quindi a partire dal 51%) un congedo retribuito di 30 giorni l’anno da utilizzare per cure che siano necessarie per la propria disabilità.
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