Una nuova ricerca svela quanto sia facile per i bambini imbattersi in contenuti sessuali e contatti pericolosi su Roblox. Le misure di sicurezza sono ancora insufficienti.
Lo dicono anche i ricercatori: giocare a Roblox è nocivo per i bambini.
Questo è quanto è emerso da un’indagine condotta da Revealing Reality e condivisa con The Guardian, che ha scoperchiato un mondo molto diverso da quello che l’aspetto colorato e infantile della piattaforma lascia intendere.
Dietro avatar stilizzati e ambientazioni virtuali, si celano contenuti sessualmente espliciti, interazioni potenzialmente pericolose con adulti sconosciuti e una moderazione ancora insufficiente.
In un contesto digitale che attira ogni giorno milioni di giovani utenti — molti dei quali sotto i 13 anni — il rischio di esposizione a situazioni inadeguate e traumatiche è più alto di quanto si pensi.
Le promesse di sicurezza da parte di Roblox ci sono, ma sembrano non bastare. E i genitori iniziano a chiedere a gran voce una vera rivoluzione nella tutela online dei propri figli. Di seguito tutto quello che serve sapere riguardo questo pericoloso gioco.
Roblox: un universo virtuale a misura di bambino?
Roblox si presenta come “l’universo virtuale definitivo”, una piattaforma che ospita milioni di giochi e ambienti interattivi, chiamati “esperienze”, che possono essere creati anche dagli stessi utenti. Il gioco è particolarmente popolare tra i più giovani: nel 2024, contava oltre 85 milioni di utenti attivi giornalieri, con una stima del 40% di questi al di sotto dei 13 anni. I bambini possono creare il proprio avatar, esplorare ambienti, partecipare a missioni, costruire mondi e interagire con altri giocatori. Apparentemente, tutto molto innocente.
Ma è proprio in questa apparente innocenza che si annidano i problemi. L’indagine di Revealing Reality ha messo in evidenza “una preoccupante discrepanza tra l’aspetto infantile della piattaforma e ciò che realmente accade al suo interno”. I ricercatori hanno creato profili fittizi di bambini di varie età, tra cui un account di soli cinque anni, e li hanno lasciati navigare liberamente nel mondo di Roblox.
Il risultato? Inquietante. Gli avatar-bambini hanno avuto accesso a ambienti altamente sessualizzati: hotel virtuali con avatar che simulavano atti sessuali, personaggi in abbigliamento provocante e persino ambienti con accessori fetish. Non solo. Anche la possibilità di comunicare con adulti sconosciuti rimane un rischio reale. In alcuni casi, un account fittizio di un adulto è riuscito a ottenere informazioni personali da un avatar registrato come un bambino di cinque anni, eludendo facilmente i filtri della piattaforma. Le chat vocali e testuali, sebbene moderate da intelligenza artificiale, non sono riuscite a prevenire conversazioni esplicite, rumori sessuali simulati e linguaggio ambiguo.
Roblox, l’appello dei genitori: “controlli inefficaci”
Nonostante gli sforzi di Roblox nel migliorare la sicurezza della piattaforma, con oltre 40 nuove funzionalità introdotte nel 2024, la realtà è che i controlli sono ancora troppo deboli. I ricercatori hanno dimostrato che è possibile aggirare facilmente i filtri di chat, le restrizioni per gli under 13 e i sistemi di verifica dell’età. Il rischio che un bambino si trovi coinvolto in conversazioni inadeguate o venga contattato da un adulto malintenzionato è ancora elevato.
L’azienda ha dichiarato che “la sicurezza è al centro di tutto ciò che facciamo”, ma ha anche ammesso che il problema non può essere risolto da una sola piattaforma. Molti hanno condiviso testimonianze sconvolgenti: un bambino di 10 anni adescato da un adulto, una bambina di 9 in preda a crisi di panico dopo aver visto contenuti a sfondo sessuale. Le nuove funzioni di parental control introdotte recentemente sembrano insufficienti, secondo gli esperti. Damon De Ionno, direttore della ricerca, ha sottolineato che con milioni di giochi accessibili e descrizioni poco chiare, è quasi impossibile per un genitore controllare ogni singolo contenuto.
Serve una riforma strutturale della piattaforma e delle normative digitali. In ogni caso è consigliabile ai genitori evitare che i figli al di sotto dei 13 anni giochino a questo gioco (soprattutto da soli) e che favoriscano un clima comunicativo sereno, in modo che in caso di passati episodi violenti, i figli possano sentirsi liberi di informarli e chiedere aiuto.
Riscoprire il gioco e la noia: un antidoto alla deriva digitale
In un mondo sempre più immerso nel virtuale, è fondamentale ricordare l’importanza del gioco all’aria aperta, del contatto con la natura e della noia creativa. I bambini hanno bisogno di sporcarsi le mani, di correre, cadere, inventare giochi con un bastone o una pietra. Hanno bisogno di annoiarsi per stimolare la fantasia, costruire storie nella mente, sviluppare empatia e capacità di problem solving.
Il videogioco, per quanto stimolante e coinvolgente, rischia di diventare un anestetico emotivo: un contenitore passivo che intrattiene senza nutrire davvero. E se usato senza guida, può trasformarsi in un pericoloso portale verso mondi non adatti ai più piccoli. L’indagine su Roblox è un campanello d’allarme. Non per demonizzare la tecnologia, ma per imparare a usarla con consapevolezza. I bambini hanno bisogno di adulti presenti e alternative sane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA