Inviare un 730 errato comporta sanzioni amministrative che partono da 250 euro. Quali sono gli errori a cui si deve prestare maggiormente attenzione?
Chi commette determinati errori nella compilazione del modello 730 rischia sanzioni che partono da 250 euro e che arrivano fino al 240% dell’imposta evasa. Si deve prestare molta attenzione nella compilazione del modello 730/2024, soprattutto se si utilizza il modello precompilato: i dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbero non essere corretti o esaustivi. Dando per scontato che quanto inserito dal Fisco nel modello precompilato, quindi, si rischia in alcuni casi di perdere detrazioni spettanti e in altri di presentare un 730 con errori od omissioni.
730 con errori, cosa controllare per evitare sanzioni
Anche se è vero che accettare un 730 precompilato senza apportare modifiche non espone al rischio di controlli preventivi, va ricordato che l’azione in questione non salva dai controlli successivi. Anche un 730 precompilato senza modifiche può contenere errori ed è responsabilità del contribuente non aver controllato ogni dato.
Non ci si può, quindi, nascondere nell’alibi che a sbagliare sia stata l’Agenzia delle Entrate nell’inserimento dei dati precompilati perché la responsabilità del modello inviato ricade sempre sul contribuente. Il dichiarante, infatti, ha il compito di verificare, modificare e integrare i dati presenti nel modello precompilato e se ci si accorge di aver presentato un 730 con errori si deve correggere quanto dichiarato inviando un nuovo modello che corregge il precedente.
Quali sono gli errori che fanno scattare le sanzioni da 250 euro?
Sia che si commettano errori che comportano un minore credito o maggior debito (che comportano, quindi, un pagamento maggiore) sia che lo sbaglio comporti un maggior credito o minor debito (pagare di meno o avere un rimborso più alto) la dichiarazione va corretta altrimenti si rischiano sanzioni che possono arrivare al 180% dell’imposta evasa.
Le sanzioni maggiori, però, sono elevate in caso di dichiarazione omessa, ovvero quella che risulta non presentata.
Il 730 si considera omesso non solo quando proprio non si presenta, ma anche se la presentazione avviene dopo 90 giorni dalla scadenza ultima per la presentazione. Nel 2024 la dichiarazione omessa per il 730 si configura se la presentazione avviene dopo il 29 dicembre 2024 (la scadenza ordinaria è fissata al 30 settembre). In questo caso, pur se considerato omesso, il 730 costituisce, in ogni caso, titolo per la riscossione dell’imposta.
Bisogna fare attenzione, però, che si incorre in omessa dichiarazione dei redditi anche se si presenta il 730 commettendo uno dei seguenti errori:
- se si presenta il 730 utilizzando degli stampati che non siano conformi ai modelli ministeriali (in questo errore, ovviamente, può incappare solo chi utilizza un modello cartaceo);
- se si presenta un 730 non sottoscritto: la dichiarazione non sottoscritta dal dichiarante, infatti, è nulla, ma si può rimediare sanando la mancata sottoscrizione entro 30 giorni dalla segnalazione.
Altri errori nel 730 con sanzioni minori
Molti sono portati a pensare che se si presenta il 730 tramite Caf o professionisti ci si salva da possibili sanzioni in caso di errori nella dichiarazione, ma non è proprio così.
Ovviamente il Caf (o il professionista) è responsabile della compilazione, del controllo delle ritenute riportate nella CU, dei lassi di tempo che intercorrono tra la compravendita dell’immobile e la fine dell’anno per stimare i giorni di proprietà, dell’applicazione di tutte le regole in vigore per quel che riguarda detrazioni e deduzioni. In caso si presenti uno di questi errori il contribuente è chiamato a versare soltanto l’eventuale maggiore imposta dovuta, ma non la sanzione.
Se, invece, l’errore è stato commesso per un dato errato fornito dal contribuente, sarà quest’ultimo colpevole dell’eventuale maggiore imposta dovuta e sarà tenuto a versare anche la sanzione. Facciamo un esempio: se nella compilazione del 730 il contribuente comunica all’operatore del Caf di aver ricevuto dall’ex coniuge un mantenimento pari a 6.000 euro, quando in realtà ha ricevuto 10.000 euro, il Caf è in buona fede e l’errore nel 730 non è di sua competenza. La maggiore imposta dovuta (sui 4.000 euro di differenza) sarà a carico, come sempre, del contribuente che è tenuto a versare anche la sanzione.
Gli errori che fanno scattare sanzioni quali sono?
Se si sbaglia nella compilazione del codice del sostituto di imposta, se si commettono errori nell’indicare i beneficiari di due, cinque e otto per mille ad esempio, non si sta commettendo un errore che fa rischiare sanzioni perché non si tratta di dati che modificano l’imposta o il rimborso dovuto.
I dati da controllare con attenzione sono quelli che determinano l’imposta da versare e, quindi:
- dati reddituali (lavoro, pensione, altri redditi);
- dati dei fabbricati;
- dati che riguardano detrazioni e deduzioni spettanti;
- quadro dei familiari a carico (determina eventuali detrazioni per familiari a carico).
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