Il risiko bancario italiano si riaccende con le ultime dichiarazioni da importanti istituti italiani. Al centro del dibattito c’è soprattutto il futuro del Monte dei Paschi di Siena. Ma non solo.
UniCredit, Banco Bpm, Mps: le tre banche protagoniste dell’ultimo scambio di riflessioni sul potenziale risiko bancario italiano.
Il dossier Banca Monte dei Paschi di Siena, che si avvia a lanciare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, è senza dubbio il più scottante e aperto a possibili e future operazioni, visto che il Governo deve privatizzare (si attendono le indicazioni del nuovo esecutivo targato Fratelli d’Italia).
Tuttavia, l’interesse per l’istituto senese suscita diverse valutazioni. Le ultime sono del Ceo di Banco Bpm e di Orcel, UniCredit, che ha parlato dello scenario generale europee su acquisizioni e fusioni.
Banco Bpm può acquistare Mps?
Nella cornice del congresso nazionale della Uilca, il Ceo di Banco Bpm è stato chiaro sull’interesse dell’istituto nei confronti di Mps. Come riportato da Milano Finanza, Castagna ha dichiarato:
“Non voglio fare un’altra ristrutturazione. Se ce ne fossero le possibilità, io farei un’operazione con una banca già pronta alla ripartenza...A bocce ferme si vedrà tutto. Adesso ci sono tanti elementi in movimento, anche per loro [Banca Mps]. Il messaggio per ora è che non la stiamo guardando”
Interpretando l’affermazione, si può dire che la conclusione e il buon esito dell’aumento di capitale per l’istituto senese sarà un passaggio fondamentale per eventuali aperture di interesse. Come notano gli analisti su MF, Mps e Banco Bpm possono contare sul partner condiviso nell’asset management: Anima Holding. Banco Bpm ne possiede anche il 20,6% delle azioni e Siena si starebbe muovendo per una alleanza commerciale.
Da segnalare, infine, che sulla situazione economica attuale in Italia, Castagna ha espresso ottimismo: il tessuto imprenditoriale è forte e il default rate sotto l’1%.
UniCredit e fusioni in Europa
Orcel, Ceo di UniCredit, è tornato a ragionare sul tema delle fusioni in Europa. Regolamentazioni piuttosto rigide e un quadro economico europeo non rassicurante, allontanano l’istituto milanese da partite di risiko bancario:
“Non dico che la stagione sia tramontata o meno, ma ci sono fattori importanti da considerare. Da un lato in Europa oggi c’è incertezza e volatilità molto elevata che rendono difficili le operazioni straordinarie. Dall’altro lato ci sono considerazioni regolamentari che rappresentano un ostacolo”
In realtà, le speculazioni su operazioni di fusione e acquisizione per UniCredit non mancano. Qualche giorno fa proprio Orcel ha commentato che una maggiore quota di mercato della banca in Germania sarebbe positiva. Inoltre, rumors ripresi da Milano Finanza, anche Scandinavia e Spagna sarebbero nel mirino.
Infine, sulla situazione odierna dell’Italia, il Ceo UniCredit ha assunto toni piuttosto fiduciosi. La recessione potrebbe essere leggere e della durata tra uno o tre trimestri, con rilancio nel 2023. Sul prossimo Governo, avere una maggioranza chiara è un punto positivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti