Saipem guadagna oltre il 50% da inizio anno e il rally sembra inarrestabile. Per gli analisti la redditività di Eni potrebbe crescere molto. Quale scegliere? Un confronto tra i titoli.
Saipem meglio di Eni? Il rally di Saipem a Piazza Affari continua senza sosta, confermando il trend positivo da inizio anno. Dai minimi di febbraio a 1,26 euro, la società attiva nel settore energetico, con progetti sia offshore che onshore, ha registrato un impressionante aumento del suo valore del 60%, attestandosi oggi a 2,24 euro per azione.
La recente valutazione degli analisti di Berenberg ha contribuito a soffiare vento nelle vele di Saipem, con l’assegnazione di un rating “Buy” e l’aumento del target price a 3 euro, rispetto ai precedenti 2,85 euro. Questa prospettiva positiva è supportata da una serie di modelli finanziari che indicano un Fair Value di 2,84 euro per azione, segnalando un ulteriore potenziale di crescita del 34,1%.
La maggior parte degli analisti converge su un outlook rialzista, con un target price a 2,56 euro per azione. Tale ottimismo è alimentato dai risultati eccezionali ottenuti da Saipem nel 2023, superiori ai target del piano strategico e con un utile netto di 179 milioni di euro, il migliore degli ultimi 10 anni, rispetto alla perdita di 209 milioni di euro registrata nel 2022.
La solida performance finanziaria ha anche consentito a Saipem di annunciare il ritorno al dividendo nel 2025, una mossa ben accolta dagli investitori.
Molti investitori restano però affezionati a Eni, grazie al costante aumento della remunerazione degli azionisti: la società dell’energia mantiene una rigorosa disciplina finanziaria e riducendo gli investimenti non essenziali. L’azienda prevede di generare un cash flow operativo significativo nel 2024 e nel quadriennio successivo, con una crescita del 30% rispetto agli scenari attuali, supportata da una serie di operazioni di gestione del portafoglio, acquisizioni selettive e ottimizzazioni del business.
Gli analisti di Equita SIM mantengono una view positiva su Eni, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 19,5 euro.
Saipem: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
La rottura decisa della resistenza a 2 euro consente a Saipem di guardare con ottimismo al futuro. Il prezzo potrebbe spingersi verso obiettivi a 2,30 e 3 euro. Nella direzione opposta, discese sotto 2 euro potrebbero costringere il titolo a consolidare i progressi degli ultimi mesi, avviando una fase laterale diretta verso 1,62 e 1,50, per la copertura del gap rialzista del 29 febbraio.
Per operare long su Saipem potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD3FA20. Il certificato ha come sottostante Saipem e presenta una barriera distante attualmente il 19,26%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD3LGW9, avente una barriera distante il 2,7% come sottostante Saipem.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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