Via libera dell’UE al salvataggio della Popolare di Bari. L’indiscrezione
Il salvataggio di Banca Popolare di Bari sotto i riflettori.
Le ultime notizie di stampa hanno riacceso l’interesse nei confronti della pugliese, commissariata sul finire del 2019.
Stando a quanto riportato da Milano Finanza, l’Unione europea si sarebbe già espressa positivamente sul citato salvataggio, cosa che potrebbe aprire le porte a una definitiva risoluzione della questione.
Salvataggio Popolare di Bari: le ultime notizie
L’ok dell’UE è arrivato. A dirlo le ultime indiscrezioni di MF (né confermate né smentite dai diretti interessati) secondo cui Bruxelles avrebbe dato luce verde all’operazione, dopo mesi interi di analisi ed esami.
Sul finire dello scorso anno, il salvataggio della Popolare di Bari ha tenuto l’intero comparto con il fiato sospeso. In seguito ad alcune irregolarità gestionali e a difficoltà crescenti, l’istituto di credito è stato infatti commissariato. Una scelta, questa, che ha complicato ancor di più il quadro per la pugliese.
Ora, dopo mesi di attesa, il via libera informale dell’UE sarebbe finalmente arrivato. Per l’ufficialità, invece, bisognerà aspettare ancora qualche giorno.
I prossimi passi
Innanzitutto bisognerà dare il via all’assemblea che alla fine di giugno voterà l’atteso aumento di capitale da 1,4 miliardi di euro approvato lo scorso 31 dicembre.
Il controllo finirà allora nelle mani di MCC, mentre dopo l’estate (a settembre per la precisione) la palla passerà al Board.
Trovato accordo con i sindacati
Nella giornata di ieri, mercoledì 10 giugno, le sigle Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno firmato l’accordo per il salvataggio di Popolare di Bari, aprendo le porte a 650 esuberi su una forza lavoro totale di 2.700 dipendenti.
Questi verranno spalmati nell’arco di un decennio e saranno gestiti tramite prepensionamenti e prepensionamenti volontari. Niente spazio, invece, per licenziamenti ed esternalizzazioni. A chiudere i battenti saranno 94 filiali.
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