Matteo Salvini non sta “toccando palla” in questa crisi di governo mentre la Lega continua a calare nei sondaggi: che fine ha fatto il leader dei “pieni poteri”?
L’8 agosto del 2019 Matteo Salvini, dopo aver portato la Lega pochi mesi prima al 34% in occasione delle elezioni europee, con quella che è stata denominata come la “crisi del Papeete” si accingeva a staccare la spina al primo governo Conte sfilando il Carroccio dalla maggioranza gialloverde.
Quasi tre anni dopo, lo stesso leader che nell’estate del 2019 spingeva per delle elezioni anticipate chiedendo “pieni poteri” agli italiani, sta svolgendo un ruolo da comprimario nell’ennesima crisi di governo di questa travagliata legislatura.
Una dichiarazione congiunta con Silvio Berlusconi per dire basta a una maggioranza con dentro pure il Movimento 5 Stelle, una serie di post vaghi sul “teatrino Pd-M5s” e poco altro. Di certo da quando non c’è più lo spin doctor Luca Morisi a seguire i suoi social, la Bestia di Matteo Salvini sembrerebbe essere molto meno efficace rispetto al passato.
Il sentore è che Matteo Salvini in questa crisi di governo sia nella scomoda situazione lose-lose: se si va alle elezioni anticipate la scena sarà tutta per Giorgia Meloni con la Lega più che dimezzata rispetto alle europee, ma se il governo andrà avanti magari con un Draghi-bis a quel punto i sondaggi da brutti potrebbero diventare horror nei prossimi mesi per il Carroccio.
leggi anche
Governo Meloni, chi saranno i ministri se il centrodestra vince le elezioni: la conferma a sorpresa
Salvini in balia della crisi di governo
Stando all’ultimo sondaggio politico di Swg la Lega attualmente sarebbe al 14%, in calo dello 0,5% rispetto alla rilevazione della settimana precedente. Di questo passo se le elezioni politiche dovessero svolgersi come da programma a marzo 2023, il Carroccio potrebbe correre il rischio di finire anche sotto la doppia cifra.
Sempre per il sondaggio di Swg, Fratelli d’Italia invece sarebbe al 23,8%, con Giorgia Meloni che di conseguenza avrebbe ormai un vantaggio siderale rispetto a Matteo Salvini. Una disfatta per il Capitano che fino a qualche tempo fa si sentiva con un piede a Palazzo Chigi.
Se alla fine questa crisi di governo dovesse risolversi con delle elezioni anticipate, il centrodestra se unito dovrebbe tornare al governo ma con Giorgia Meloni nei panni del presidente del Consiglio.
Per Matteo Salvini di certo ci sarebbe un ministero di peso, magari un ritorno all’Interno, ma alla fine l’ala governista della Lega potrebbe spingere il segretario ad accettare di andare avanti con un Draghi-bis.
Altri mesi di governo con FdI nella bambagia dell’opposizione, magari insieme al Movimento 5 Stelle, potrebbe significare il de profundis per il Carroccio, specie se in autunno l’esecutivo dovesse essere chiamato a compiere scelte molto impopolari.
Di certo con la Lega numericamente decisiva per la tenuta di un governo senza i 5 Stelle, Salvini potrebbe portare a casa diverse bandierine ma il piatto potrebbe piangere ugualmente.
Da qualsiasi punto di vista, il futuro per Matteo Salvini appare plumbeo: la sensazione è che per lui il treno giusto fosse quello del 2019, con le prossime elezioni che potrebbero sancire il suo definitivo declino politico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA