Salvini e il caso Gregoretti sotto i riflettori: la vicenda mostra tutte le contraddizioni di politici e istituzioni italiane. Un’analisi
Salvini e il caso Gregoretti stanno dominando la scena politica italiana. La vicenda della nave della Guardia Costiera bloccata in mare a fine luglio è uno specchio dell’attuale confusione che regna nelle istituzioni e nei partiti nel nostro Paese.
E, soprattutto, delle continue contraddizioni tra dichiarazioni, smentite, accuse, difese, minacce dei ministri e alte cariche coinvolte in questo specifico episodio.
Ci sono forti incongruenze, infatti, tra quello che dichiara il leader della Lega e la verità espressa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Poco coerente, inoltre, appare l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, ora accanito contro l’ex ministro degli Interni mentre precedentemente lo aveva assolto (caso Diciotti).
Dietro la storia di Salvini e della Gregoretti, quindi, si cela il vero volto della politica di oggi: fragile nei valori e nella coerenza, agguerrita nelle polemiche.
Salvini e caso Gregoretti: è in corso la guerra di tutti contro tutti
La guerra tra il capo politico della Lega Matteo Salvini e il governo attuale diventa giorno dopo giorno più apra. Nel mirino c’è l’ordine di Salvini di non far entrare in porto italiano l’imbarcazione con migranti, considerato un reato di sequestro di persona e un abuso di potere.
Dopo la dura battaglia sul fronte del MES, infatti, si sta ripetendo lo stesso copione con la vicenda della barca della Guardia costiera Gregoretti con a bordo migranti in cerca di approdo sicuro fermata dal Viminale.
Come per il Meccanismo Europeo di Stabilità, infatti, anche in questo caso che vede Matteo Salvini accusato di sequestro di persona, le versioni dei fatti non tornano.
L’aspetto più grave della vicenda a livello politico - volendo trascurare gli elementi giuridici - è che le istituzioni coinvolte danno versioni completamente discordanti. E, considerando la loro rilevanza per la funzione che svolgono e la garanzia che dovrebbero dare alla democrazia, il fatto non è secondario.
Secondo il leader della Lega tutta l’operazione di blocco della nave Gregoretti fu gestita dal Governo, mettendo in moto anche il Presidente del Consiglio per trovare una soluzione europea alla distribuzione dei migranti. L’esecutivo dunque, sapeva bene come stava agendo il ministro dell’Interno. Questa è la verità di Salvini.
La Presidenza del Consiglio, da parte sua, ha smentito questa ricostruzione in una nota ufficiale presentata al Tribunale dei Ministri di Catania.
“La questione relativa alla vicenda della nave ’Gregoretti’ non figura all’ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell’ambito delle questioni ’varie ed eventuali’ nel citato Consiglio dei Ministri (31 luglio 2019, ndr), né in altri successivi.”
Con questa dichiarazione Giuseppe Conte ha scagionato il suo operato dalla responsabilità.
A rendere ancora più fosche le tinte di questa pagina politica italiana c’è la posizione del Movimento 5 Stelle. Oggi Di Maio appare convinto nel voler appoggiare l’autorizzazione a procedere del Senato contro Salvini. Il caso, secondo i pentastellati, è diverso da quello della nave Diciotti, quando il movimento si schierò contro l’inchiesta parlamentare verso il ministro leghista.
La contraddizione della linea dei grillini, pur palese, è giustificata con le parole del Ministro degli Esteri.
“Mi sembra sia ben chiaro che la questione Gregoretti non è come la questione Diciotti. Quest’ultima fu una decisione del Governo, la Gregoretti fu propaganda.”
A completare il quadro sono arrivate le dichiarazioni di Matteo Salvini, sempre più polemico verso il complotto giudiziario contro di lui. Oggi il leader della Lega si è paragonato a Trump, sotto accusa con l’impeachment. Ci sarebbe, dunque, una persecuzione della sinistra verso chi vuole solo difendere il proprio Paese.
Il quadro della politica italiana trova, quindi, la sua collocazione tra contraddizioni, incoerenza e complottismo.
Cosa succederà nelle prossime settimane?
Oggi si è svolta la prima riunione della giunta delle immunità del Senato per valutare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Il 20 gennaio probabilmente si voterà.
Il caso che vede coinvolti Salvini e la nave Gregoretti è più spinoso rispetto agli altri relativi sempre a imbarcazioni bloccate in mare. In questa vicenda, infatti, la nave apparteneva alla Guardia Costiera e, in quanto tale, non poteva essere fermata in nome delle leggi del Decreto Sicurezza. L’ex ministro rischia fino a 15 anni di carcere.
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