Il fondatore di OpenAI ha annunciato che è allo studio la creazione di un dispositivo dedicato all’uso dell’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato le nostre vite. Rappresenta il futuro e le più importanti aziende informatiche sanno che non possono restare indietro dinnanzi lo sviluppo e la crescita di tale tecnologia e difatti oggi la maggior parte sta investendo milioni di dollari nello sviluppo di propri modelli linguistici. Ma sviluppare un proprio modello di intelligenza artificiale potrebbe non bastare. Il mondo della tecnologia viaggia veloce e il prossimo passo potrebbe essere quello di creare dispositivi specificamente dedicati all’uso dell’intelligenza artificiale. Magari smartphone pensati per funzionare solo grazie al supporto dell’AI per aiutare l’utente in diverse operazioni quotidiane.
A pensare a tale progetto è Sam Altman, CEO di OpenAI, la società tecnologica statunitense che ha fondato ChatGPT e che ha fatto da apripista allo sviluppo e alla crescita dell’intelligenza artificiale nel mondo.
Sam Altman annuncia un dispositivo dedicato all’intelligenza artificiale
Intervistato di recente, Altman ha lasciato intendere che il prossimo passo dell’azienda che guida sarà progettare dispositivi integrati con l’intelligenza artificiale. Secondo lui si tratterà «della più grande evoluzione nei dispositivi tecnologici dai tempi dell’iPhone».
E per farlo Altman starebbe pensando farsi aiutare da Jony Ive, ex direttore del design Apple, che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo dell’iPhone e di molti altri prodotti Apple. «Spero di farlo con lui», ha detto.
Per il momento queste sono solo voci e idee raccontate dal Ceo di OpenAI ma dall’azienda ufficialmente non è stato annunciato nulla, né che è in fase di studio un brevetto su un dispositivo simile. Di certo non potrà essere una creazione che vedrà la luce dalla sera alla mattina. Ci vorranno diversi anni prima che un prototipo possa vedere la luce.
Leadership da difendere dopo l’arrivo di DeepSeek
E nel frattempo Altman deve guardarsi le spalle dalla Cina e da DeepSeek, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale che è stato sviluppato da una startup cinese con un investimento molto più contenuto e una qualità che sembra elevata. DeepSeek è arrivata a inizio gennaio e in poco tempo ha suscitato l’interesse di tantissime persone nel mondo tanto da totalizzare milioni di download.
L’arrivo dell’intelligenza artificiale cinese sul mercato pone Cine e Stati Uniti in guerra per la supremazia nel mondo dell’AI. Gli Stati Uniti pionieri di questa tecnologia, vedono la loro leadership nel settore messa a dura prova.
Altman ha ammesso che la Cina «ha recuperato notevolmente il ritardo rispetto alle aziende americane di intelligenza artificiale», aggiungendo che «sarebbe un male per i governi autoritari abusare della potente intelligenza artificiale per consolidare il loro potere».
Intanto poco dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca è stato firmato un accordo di partnership da 500 miliardi di dollari tra OpenAI, SoftBank Group e Oracle per sviluppare un’infrastruttura di intelligenza artificiale sul suolo americano. Questo progetto, denominato Stargate , sarà guidato da OpenAI, che sarà responsabile della costruzione e della gestione dei data center negli Stati Uniti. In questo modo si spera di restare al passo con i tempi e non farsi superare dalla Cina.
Inoltre i semiconduttori sono una componente fondamentale nell’industria tecnologia di oggi e leader in questo campo è proprio la Cina. Altman ha ammesso che sta lavorando a sviluppare propri semiconduttori così come anche Apple, Google e Amazon stanno facendo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA