Sanzioni alla Russia: cosa prevedono e quali le conseguenze per l’Italia? Ora che Donald Trump ha firmato l’atteso documento, cerchiamo di far luce sulle possibili ripercussioni.
Cosa prevedono le sanzioni alla Russia e quali le conseguenze economiche per l’Italia?
L’atteso via libera sulle sanzioni è arrivato nella serata di mercoledì ed ha avuto un chiaro significato punitivo nei confronti di quell’ingerenza russa avvertita durante la campagna elettorale USA 2016, che ha sancito la vittoria dello stesso Donald Trump.
Come molti hanno fatto notare, anche l’aggressività del Cremlino durante la questione della Crimea nel 2014 ha giocato un ruolo fondamentale nella decisione dell’inquilino della Casa Bianca.
Le sanzioni firmate da Donald Trump avranno ripercussioni anche negli stessi Stati Uniti che le hanno commissionate. Viene da chiedersi, allora, che cosa prevedono le sanzioni alla Russia e quali conseguenze avranno in Italia?
Cosa prevedono
Prima di capire quali potrebbero essere le conseguenze in Italia e in Europa bisogna chiarire al meglio che cosa prevedono le sanzioni alla Russia. Il progetto di legge statunitense, approvato a larghissima maggioranza dal Congresso e ora firmato dal presidente Trump, ha innanzitutto l’obiettivo di imporre limitazioni ai progetti russi di estrazione di gas e petrolio.
Il documento non permetterà più di fare credito alle società russe del settore energetico e militare, mentre spianerà la strada a nuove sanzioni anche nei confronti di Iran e Corea del Nord.
Cosa prevedono le sanzioni dal punto di vista degli Stati Uniti? Il progetto di legge in esame ha previsto delle conseguenze non solo per la Russia ma anche per il potere del presidente USA, che non potrà più decidere autonomamente se interrompere o modificare l’entità delle sanzioni, ma dovrà avanzare apposita richiesta motivata al Congresso.
Il dilemma di Donald Trump
Il progetto di legge sulle sanzioni alla Russia è stato approvato con una schiacciante maggioranza dalla Camera dei Rappresentanti: 419 i voti favorevoli, soltanto 3 i contrari. Al Senato poco o nulla è cambiato: 98 i pro, 2 i contro.
Il testo è infine giunto nelle mani di Trump che si è trovato davanti ad una scelta piuttosto ardua. Il presidente ha avuto due strade davanti a sé:
- firmare il progetto: imponendo le sanzioni alla Russia e voltando definitivamente le spalle a qualsiasi tentativo di recuperare i rapporti con Mosca e con Putin;
- non firmare il progetto: esponendosi alle già pressanti critiche del suo stesso partito e dell’opinione internazionale.
Il presidente ha scelto la prima opzione pur non celando una buona dose di scetticismo nei confronti della legge:
“Nonostante io sia favorevole a misure punitive e volte a dissuadere da comportamenti aggressivi e destabilizzanti Iran, Corea del Nord e Russia, questa legislazione è significativamente imperfetta”.
Non sarà forse un riferimento alle limitazioni che il testo imporrà allo stesso presidente?
Le conseguenze per Italia ed Europa
L’Europa ha lottato a lungo contro l’introduzione di tali nuove sanzioni poiché queste potrebbero avere conseguenze economiche negative, anche in Italia.
Il problema principale che ha allontanato Russia, Europa e Stati Uniti è quello relativo al gas naturale. Nonostante gli sforzi volti a ridurre la propria dipendenza dal Cremlino, circa un terzo del gas naturale in Europa proviene proprio dalla Russia.
Questo gas viene inviato a Paesi, come la Francia o come la nostrana Italia, che potrebbero così risentire delle sanzioni che gli Usa stanno imponendo alla Russia. Le importazioni subirebbero una pesante battuta d’arresto.
Oltre al Belpaese e ai cugini francesi, molti altri Stati, soprattutto dell’Europa centrale e orientale, fanno enorme affidamento sull’export di Mosca e potrebbero dover fronteggiare conseguenze potenzialmente negative.
L’Italia e l’Europa in generale temono che le sanzioni alla Russia non soltanto ostacoleranno i progetti energetici del Vecchio Continente, ma accentueranno anche le divisioni interne tra gli Stati dell’UE.
Tra questi progetti, uno dei più importanti è il Nord Stream 2, un gasdotto che nel giro di due anni dovrebbe riuscire a raddoppiare la capacità di trasporto dalla Russia alla Germania attraverso il Baltico.
Le conseguenze economiche in caso di mancata realizzazione potrebbero essere imponenti, ed è per questo che il Vecchio Continente ha tentato in tutti i modi di porre un freno all’azione degli Stati Uniti ormai concretizzatasi con la firma delle sanzioni alla Russia da parte di Donald Trump.
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