I dati del Viminale indicano un calo di approdi sulle coste italiane del 50%
Gli sbarchi dei migranti in Italia sono dimezzati nel 2019. Il dato, che arriva direttamente dal Ministero dell’Interno, sembra dipingere una diminuzione imponente.
Secondo il Viminale sono infatti 11.439 le persone sbarcate sulle coste italiane nel corso del 2019, vale a dire il 50,72% in meno rispetto al 2018.
Malgrado un’attenzione al fenomeno sbarchi di un’intensità priva di precedenti nei 12 mesi appena trascorsi, il numero si presenta nettamente inferiore alla media registrata negli ultimi anni; basti pensare che appena 2 anni fa, nel 2017, si contavano in 118.914 gli approdi di migranti sul territorio italiano.
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Migranti: sbarchi dimezzati nel 2019
Gli 11.439 migranti sbarcati quest’anno rappresentano un -50,72% rispetto al 2018, quando quel numero fece registrare quota 23.210.
I dati arrivano dal Ministero dell’Interno, e mettono in luce addirittura un -90% rispetto al 2017, quando si registrarono 118.914 approdi presso le coste italiane.
Riferiti al periodo che va dal primo gennaio al 24 dicembre del 2019, sembrano suggerire una drastica inversione di tendenza rispetto al passato, secondo alcuni frutto della politica «porti chiusi» targata Matteo Salvini, che fino allo scorso agosto teneva in mano le redini del Viminale.
Non a caso, negli ultimi giorni la Lega ha attaccato duramente il nuovo ministro del governo giallorosso, Luciana Lamorgese, ritenendola colpevole di un aumento degli sbarchi nei mesi del Conte-bis.
Elemento che - sostengono dal partito fondato da Umberto Bossi - deriva dalla decisione di concedere il via libera all’ingresso delle navi nei porti, a seguito dell’intesa raggiunta con gli altri Paesi Ue per il ricollocamento dei migranti e il loro trasferimento a 30 giorni di distanza.
Sono i tunisini quelli che pesano maggiormente sul numero di sbarchi (2.654), seguìti dai pachistani (1.180) e gli ivoriani (1.135). Ancora molto elevato - pari a 1 migrante su 10 - il numero di minori non accompagnati nella traversata (1.618), anche se va evidenziato che nel 2018 erano oltre 2.600.
I rimpatri forzati, infine, ammontano a 6.986, contro i 6.820 dello scorso anno.
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