Scadenza Lipe del secondo trimestre 2020, il 16 settembre è previsto il termine per l’invio dei dati delle liquidazioni periodiche IVA. Adempimento che, però, è al centro del braccio di ferro dei commercialisti contro il Governo: è ufficiale lo sciopero di 8 giorni dal 15 settembre e fino alle ore 24 del 22 settembre.
Scadenza delle Lipe del secondo trimestre 2020: il 16 settembre è il nuovo appuntamento con le comunicazioni delle liquidazioni IVA trimestrali, una “data bollente” dal punto di vista fiscale.
Alla mole di adempimenti in scadenza, tra Lipe, versamento di IVA, ritenute e contributi INPS sospesi, si affianca lo sciopero proclamato dai commercialisti, che incroceranno le braccia per 8 giorni, dal 15 fino alla mezzanotte del 22 settembre 2020.
Al centro dello sciopero ci sono le scelte in campo economico del Governo, non solo la mancata proroga dei versamenti delle imposte sui redditi 2020, ma anche la mancanza di un coinvolgimento della categoria da parte delle Istituzioni.
Uno sciopero che fa dell’invio delle Lipe del secondo trimestre 2020 uno dei punti centrali: i commercialisti si asterranno dall’invio della comunicazione IVA, adempimento utile per la messa a punto dei controlli anti-evasione dell’Agenzia delle Entrate.
Scadenza Lipe secondo trimestre 2020, lo sciopero dei commercialisti blocca l’invio dei dati
I commercialisti l’avevano annunciato: stop ai dati al Fisco in caso di mancata proroga delle imposte sui redditi. La scadenza delle Lipe del secondo trimestre, fissata al 16 settembre 2020, segna il passaggio dalle parole ai fatti.
Quello dei commercialisti è il primo sciopero di un autunno che si preannuncia bollente. Per 8 giorni i commercialisti incroceranno le braccia e si tratta della prima di una serie di azioni di protesta annunciate dalla categoria.
Nel dettaglio, l’astensione collettiva e nazionale proclamata da 9 sigle sindacali (ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC - UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO – SIC) partirà alle ore 24 del 14 settembre e si concluderà alla stessa ora del 22 settembre 2020.
Lo sciopero consisterà nell’astensione dall’invio delle comunicazioni delle liquidazioni IVA del secondo trimestre e nell’astensione dalla presenza in udienza presso le Commissioni Tributarie provinciali e regionali da parte degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti.
Quello in programma dal 15 settembre 2020 è il terzo sciopero annunciato dai commercialisti da quando è stato approvato il Codice di Autoregolamentazione contenente il regolamento per le astensioni collettive e le prestazioni indispensabili da garantire.
Sciopero dei commercialisti, mancato invio delle Lipe con obbligo di comunicazione al cliente
Tra le regole fissate dal codice pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 185 dell’11 agosto 2020 vi è l’obbligo di dare preventiva comunicazione ai clienti circa l’adesione allo sciopero.
Al cliente è necessario dare apposita comunicazione entro 10 giorni dall’inizio dell’astensione collettiva, quindi al massimo entro le ore 24 del 4 settembre 2020. Alle segreterie delle commissione tributarie è invece necessario comunicare la propria adesione allo sciopero almeno 2 giorni prima della data dell’udienza.
Durante il periodo di astensione saranno comunque garantite le prestazioni essenziali stabilite dall’articolo 5 del Codice di Autoregolamentazione, ovvero:
- Orario minimo di apertura non inferiore alle 2 (due) ore giornaliere;
- Predisposizione e consegna delle buste paga;
- Predisposizione e consegna al cliente del modello F24, per il pagamento dei tributi o contributi, quando richiesto ai fini del pagamento in forma autonoma;
- Predisposizione e consegna al cliente delle dichiarazioni fiscali e tributarie, quando richiesto ai fini della presentazione in forma autonoma;
- Assistenza, predisposizione e consegna di documentazione in caso di accesso di organi ispettivi per accertamenti fiscali e tributari, o di deleghe dell’Autorità Giudiziaria, in procedimenti penali e di prevenzione, in procedimenti civili e amministrativi;
- Rispetto dei termini perentori prescritti nell’ambito dei procedimenti tributari o civili in merito all’attività di attestazione o in presenza di concordati.
Una serie di attività di consulenza che lasciano fuori le Lipe. L’invio telematico delle comunicazioni IVA periodiche rischia di subire qualche giorno di rinvio.
Tutto da valutare sarà il livello di partecipazione dei commercialisti allo sciopero indetto dai sindacati di categoria, con il supporto del CNDCEC. Le opinioni che si leggono sui social sono contrastanti; c’è chi sostitene la necessità di supportare l’azione di protesta, e chi invece pensa che sia ormai un’iniziativa poco utile.
In attesa di un riscontro numerico, ricordiamo che l’invito allo sciopero fiscale delle associazioni sindacali è rivolto non solo ai commercialisti, ma anche a tutte le associazoni ed agli ordini delle professioni, nonché alle associazioni dell’industria, del commercio e dell’artigianato e dei liberi cittadini.
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