Scioperi Scuola: a novembre lezioni a rischio per tre giorni

Antonio Cosenza

7 Novembre 2019 - 14:05

Scuola, in programma tre scioperi nei prossimi giorni: lezioni a rischio per le proteste di insegnanti e studenti.

Scioperi Scuola: a novembre lezioni a rischio per tre giorni

Scuola, regolarità delle lezioni a rischio nei prossimi giorni a causa di alcuni scioperi che coinvolgeranno sia gli studenti che gli insegnanti.

Che non ci sia particolare entusiasmo per le ultime politiche del Governo riguardanti la Scuola non è un segreto: lo stesso Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, si è infatti lamentato in più di un’occasione riguardo alle poche risorse stanziate nella Legge di Bilancio 2020 che renderanno impossibile l’attuazione di alcuni provvedimenti che il MIUR ha in programma.

Ad esempio, gli insegnanti contestano le risorse stanziate per il rinnovo di contratto, insufficienti per riconoscere gli aumenti a tre cifre promessi dal primo Governo Conte lo scorso ottobre.

E come succede spesso in queste situazioni, a trarre svantaggio da questa situazione sarà la regolarità delle lezioni, con docenti - e in questo caso anche gli stessi studenti - che decidono di scioperare per far sentire la loro voce.

Vediamo nel dettaglio in quali giornate ci potrebbero essere disagi nelle scuole di tutta Italia a causa degli scioperi di insegnanti e studenti in programma nelle prossime ore.

Sciopero studenti: proteste in piazza venerdì 8 novembre

Ad iniziare questa “tre giorni” di scioperi della scuola saranno gli studenti italiani, i quali hanno deciso di scendere in piazza per manifestare contro alcune delle ultime decisioni governative. Ad organizzare la manifestazione nazionale è l’Unione degli Studenti, la stessa che il 27 settembre scorso ha preso parte allo sciopero globale per il clima.

Questa volta l’UDS si è data appuntamento nelle varie piazze d’Italia per “sfidare” il nuovo Governo e “prendersi ciò che gli spetta”; gli studenti manifesteranno per dire basta ai tagli sull’istruzione e per chiedere che la spesa per il comparto venga equiparata agli standard europei. A fronte di una media europea del 6%, infatti, l’Italia destina solo il 3,5% del PIL all’Istruzione.

Al Governo viene chiesto di investire su Scuola e Ricerca, abbandonando le opere inutili che devastano i territori. Perché, come si legge nel comunicato che l’Unione degli Studenti ha pubblicato in queste ore: “Non si può più rischiare di morire in edifici scolastici pericolanti”.

Ma se lo sciopero degli studenti non dovrebbe avere chissà quali ripercussioni sulla regolarità delle lezioni (la partecipazione, infatti, dovrebbe essere limitata agli studenti delle principali città d’Italia, e solo a quelli che si trovano alla fine del percorso scolastico), ben altri potrebbero essere i disagi provocati dallo sciopero degli insegnanti.

Scioperi Scuola, 11 e 12 novembre 2019: gli insegnanti incrociano le braccia

Dopo gli studenti sarà la volta degli insegnanti, per i quali sono previsti ben due giorni di sciopero nazionale: uno per lunedì 11 novembre e l’altro per martedì 12 novembre. È la prima giornata a destare maggior preoccupazione, visto che questo sciopero è stato proclamato dalla maggioranza dei sindacati.

Uno sciopero a cui potrebbero aderire migliaia di insegnanti, i quali protesteranno contro il Governo reo di aver disatteso gli impegni assunti nei confronti del Comparto Istruzione, sia per quanto riguarda gli stipendi che per le assunzioni (come concorsi e norme sui diplomati magistrali).

Ecco perché lunedì 11 novembre la regolarità delle lezioni è a forte rischio, con i docenti che - ricordiamo - non hanno il dovere di comunicare in anticipo se intendono scioperare o meno.

Meno a rischio la giornata di martedì 12 novembre, quando è in programma lo sciopero proclamato dal solo ANIEF (che comunque è uno dei principali sindacati del comparto Istruzione). Uno sciopero che oltre ad interessare i docenti riguarderà anche il personale ATA e quello educativo; questi scenderanno in piazza per denunciare precariato e immobilità sugli stipendi, due problemi che da anni caratterizzato il personale impiegato nelle scuole.

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