Scioperano i supermercati dopo il mancato rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata. Ecco gli orari e le chiusure.
Stop ai supermercati. Oggi i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto uno sciopero generale, per i lavoratori nei punti di distribuzione, per oggi sabato 30 marzo 2024.
Alla vigilia di Pasqua, le sigle hanno invitato i dipendenti dei supermercati a incrociare le braccia per la durata dell’intero turno di lavoro, dopo il mancato rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata.
La decisione è giunta dopo ore di trattative, conclusasi con l’abbandono del tavolo dei lavori da parte delle sigle sindacali.
I sindacati hanno lamentato il rischio di un aumento della precarietà e l’abbassamento dei livelli di inquadramento. Ma quali saranno i supermercati che chiuderanno? Ecco quali sono le sigle a rischio, gli orari. Di seguito tutto quello che serve sapere sullo sciopero di oggi, 30 marzo.
Sciopero supermercati 30 marzo, i punti a rischio: orari e chiusure
Alla vigilia di Pasqua sono numerose le sigle dei supermercati e dei negozi che potrebbero rimanere chiusi causando notevoli disagi. La spesa dunque potrebbe essere potenzialmente a rischio o rilento nei punti vendita di:
- Crai;
- Esselunga;
- IN’s;
- Lidl;
- Metro
- Penny;
- Sidis;
- Carrefour;
- Pam;
- Panorama;
- Oasi;
- Tigre;
- Arcaplanet.
Ma non solo. Anche chi fa acquisti di abbigliamento, cosmetica o di materiali tecnici potrebbe avere brutte sorprese, inbattendosi in disagi legati allo sciopero. In particolare nei punti vendita: Acqua e Sapone; Brico center; Brico Io; Coin; Conbipel; Douglas; Ikea; Casanova; Kiko; Leroy Merlin; Tecnomat; Ovs; Zara e Uniqlo.
Per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura, nulla è certo. Infatti, lo stop stato proclamato nei giorni scorsi da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs comporta “l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lavoro” per i lavoratori che decideranno di aderire.
Quindi non sono previsti orari di riferimento della protesta, legata eventualmente agli orari di apertura dei singoli punti vendita. Nell’arco della giornata però sono previste numerose manifestazioni. In Lombardia, ad esempio, è previsto un presidio a Milano dalle 8.30 alle 13.30 davanti all’Esselunga a Carugate (Mi) e di fronte ai punti vendita Ikea, Leroy Merlin e il centro commerciale Carosello.
Stop ai supermercati il 30 marzo: perché si sciopera?
Alla base della decisione di scioperare e astenersi dal lavoro nei supermercati il 30 marzo c’è “l’introduzione di una flessibilità incontrollata con contratti a termine di durata indeterminata, oltre i 24 mesi”. Ancora una volta alla base dello sciopero vi sono situazioni di precariato. I sindacati puntano il dito contro:
lo smembramento del sistema di classificazione del personale, il sotto inquadramento di chi ha responsabilità di interi format commerciali complessi e la creazione di una nuova mansione per la movimentazione delle merci svuotando l’attuale previsione al quarto livello
Eppure, stando a Federstribuzione la decisione di scioperare sarebbe del tutto “immotivata”, sostenendo che le trattative per il rinnovo dei contratti sarebbero state annullate a causa di una “rottura unilaterale da parte dei sindacati”, oltretutto le imprese avrebbero deciso di “riconoscere ai propri lavoratori un aumento” a decorrere da aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali. Aumento stimato di appena 70 euro lordi (riparametrati al IV livello).
Ma ad ascoltare i sindacati, le condizioni proposte da Federstribuzione sarebbero state inaccettabili, in quanto la riorganizzazione dei livelli di inquadramento proposta avrebbe comportato una riduzione dei diritti dei lavoratori.
Sciopero supermercati anche a Pasqua e Pasquetta: ecco dove
Allo stop nazionale del 30 marzo è seguito anche lo stop per i supermercati durante il weekend di Pasqua a livello regionale.
Se infatti le sigle sindacali nazionali hanno scelto oggi - sabato 30 marzo - come giorno predisposto alla rivendicazione dei diritti dei lavoratori dei supermercati contro la precarietà, in alcune regioni lo sciopero proseguirà la domenica di Pasqua, 31 marzo, e il lunedì di Pasquetta, 1° aprile 2024.
In Toscana, infatti, i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs hanno deciso di prolungare l’astensione dal lavoro per protestare contro le “aperture indiscriminate” durante le festività, che ledono il diritto di questa categoria di lavoratori di poter trascorrere i giorni festivi, come Pasqua e Pasquetta con le loro famiglie.
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